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Valentina, la prima europea a ottenere una borsa di studio Erasmus in Iran

Valentina Simeone, una studentessa cagliaritana di 21 anni, è stata la prima europea a frequentare un ateneo iraniano tramite Erasmus.
A cura di Davide Falcioni
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Si chiama Valentina Simeone, è una studentessa cagliaritana di 21 anni ed è la prima europea a varcare le soglia dell'Università di Teheran con una borsa di studio Erasmus, ottenuta battendo la concorrenza di colleghi di altri 9 atenei comunitari. L'UE ha infatti deciso di potenziare gli interscambi culturali, concedendo 136 finanziamenti universitari a giovani provenienti dall'Iran, dall'Iraq e dallo Yemen, specializzandi in paesi europei. Contemporaneamente l'Unione Europea offre un soggiorno di studio di sei mesi (1000 euro al mese) per un cittadino Ue nella capitale iraniana, visto che in Iraq e Yemen non esistono le condizioni di sicurezza minime.

Valentina è arrivata a Teheran a settembre: "All'inizio è stato uno shock", ammette, in un'intervista con l'ANSA. La ragazza si è trovata improvvisamente catapultata in un altro mondo: senza conoscere una parola di farsi, senza amici o conoscenti. "Per molti miei compagni e anche per alcuni professori, ero la prima europea che vedevano in vita loro", racconta. "All'inizio è stata la confusione totale, poi le cose piano piano si sono aggiustate, anche grazie all'aiuto dell'ambasciata italiana", spiega. Valentina ha dovuto imparare velocemente il farsi, ma per fortuna ha trovato la grande disponibilità di docenti e compagni.

"Tra i problemi maggiori – racconta – è stato il codice di abbigliamento". "Cercavo di vestirmi come le altre ragazze e qui molte vanno in giro con i leggins, i pantaloni attillati e i foulard appena appoggiati sulla nuca. La prima volta che sono entrata nell'aula dove si teneva il corso di Corano, tutte le mie compagne si erano però cambiate e indossavano lo chador nero. Mi sono sentita tutti gli occhi addosso. Un imbarazzo terribile", ricorda. "Nella sfera pubblica – sottolinea – vi è una forte pressione sociale. Magari in aula può capitare di non parlare con nessuno, di non lanciarsi nemmeno uno sguardo. Poi, alla fine della lezione, un ragazzo ti sorride, sussurra un saluto, tutto imbarazzato".

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