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Usano Facebook mentre sono agli arresti domiciliari: due sicari tornano in cella a Bari

I due sicari del commando che doveva uccidere il consigliere comunale di Barletta Pasquale Ventura sono tornati in carcere perché avevano violato le misure di custodia cautelare chattando su facebook.
A cura di Redazione
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Igli Kamberi, 30enne albanese e Giacomo Lanotte, barlettano di 33 anni sono accusati di essere i sicari del fallito agguato al consigliere comunale di Barletta del PD Pasquale Ventura. Dopo aver esploso tre colpi di pistola contro il politico pugliese lo scorso  20 gennaio 2015, i due sono stati arrestati in quanto ritenuti il braccio armato di un piano architettato dall'ex moglie dell'uomo per liberarsi dello stesso. Concetta Dimatteo (una 40enne di Barletta) è accusata insieme all'amico e complice Artan Belliu (53enne albanese) di essere la mandante di quel tentato omicidio.

I due killer erano al regime di arresti domiciliari, su provvedimento del gip del tribunale tranese Angela Schiralli, rispettivamente dal 4 e dal 16 dicembre scorsi, in quanto si era preferito allentare le misure cautelari nei loro confronti ma dopo controlli della polizia, le forze dell'ordine hanno scoperto che gli indagati utilizzavano Facebook per scambiarsi messaggi tra loro, organizzare incontri con amici e anche inviare messaggi a chi era ancora in carcere "un abbraccio per chi sta chiuso in cella lontano dalla famiglia, sperando che torni presto in libertà". Ricevuto l'incartamento il gip ha riapplicato le misure di custodia cautelare riportando i due in carcere. Kamberi dovrà anche rispondere del reato di evasione dagli arresti domiciliari: il giorno di Santo Stefano non è stato trovato a casa dalla polizia.

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