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Usa, spari in università in Florida: almeno due feriti, ucciso l’aggressore

Paura alla Florida State University, negli Stati Uniti. Almeno due persone sono rimaste ferite dopo che un uomo armato ha aperto il fuoco nel campus universitario.
A cura di Susanna Picone
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Update – L'aggressore è stato ucciso dai poliziotti del campus: a renderlo noto il portavoce della polizia locale, Dave Northway. Al momento non sono note identità e motivazioni dell'aggressore, né è chiara la dinamica dell'incidente. Intanto sui social network si è diffuso l'hashtag #PrayForFSU. Diverse le testimonianze provenienti dall’interno del campus e diffuse sul web.

Due persone sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco all'interno dell'università americana Florida State, a Tallahassee. Al momento non è chiara la dinamica dell'incidente, si sa solo che entrambi i feriti sono stati portati in ospedale. L’ospedale ha confermato alle agenzie la presenza dei feriti ma non ha specificato se si tratta di studenti e nemmeno quali sono le loro condizioni di salute. La sparatoria sarebbe avvenuta nei pressi della biblioteca Strozier, che la polizia ha isolato. L’ateneo Usa aveva dato una allerta per una “situazione pericolosa” nel campus chiedendo ai residenti di rimanere in stanza e cercare rifugio lontano da porte e finestre. Si tratta di un annuncio che solitamente viene dato quando all’interno del campus c’è qualcuno armato.

Le testimonanze dal campus – Una delle studentesse dell’ateneo, contattata dai media americani, ha raccontato che si trovava al secondo piano della biblioteca quando ha sentito degli spari e che qualche attimo più tardi si è imbattuta in un gruppo di persone che saliva dalle scale gridando agli studenti di nascondersi. “Un agente ha parlato al citofono interno e ci ha detto c'era un uomo armato nell'ingresso e penso che abbiano detto che due persone sono state ferite”, ha spiegato la studentessa. La giovane ha aggiunto che avrebbero detto loro di rimanere lontani da porte e finestre: “Abbiamo tutti aspettato, poi la polizia è tornata e ci ha detto che il killer era stato preso in custodia e di rimanere dove eravamo”.

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