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Usa, spari all’università di Savannah: morto uno studente

Ancora una sparatoria negli Stati Uniti: almeno una persona sarebbe rimasta uccisa dopo un diverbio in una sede dell’associazione degli studenti.
A cura di Susanna Picone
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Un nuovo episodio di violenza arriva dagli Stati Uniti. A due giorni dalla folle sparatoria in Virginia, dove due giornalisti sono stati uccisi in diretta televisiva da un loro ex collega che poi, dopo essere stato braccato per ore dalla polizia, si è suicidato, un’altra sparatoria è andata in scena all’Università di Savannah, in Georgia. Almeno una persona, stando a un primo bilancio, sarebbe rimasta uccisa. Si tratta di uno studente, Christopher Starks, che è stato colpito dopo un diverbio in una sede dell’associazione degli studenti. Il giovane è poi morto in ospedale. A darne notizia sono stati i responsabili dell’Ateneo americano che hanno chiuso il campus per diverse ore. La Savannah State University, si legge sul sito dell'università, ha circa 4.600 studenti.

La polemica sulle armi in Usa – Intanto, dopo la sparatoria in Virginia, in America è nuovamente esplosa la polemica sulla diffusione delle armi. È notizia di ieri che Walmart, il più grande rivenditore di armi e munizione negli Usa, ha deciso che non venderà più fucili in stile militare. La decisione di Walmart non sarebbe però “politica” ma solo commerciale: la catena ha infatti motivato la sua scelta con il calo della domanda (in parallelo al ritiro dei fucili d’assalto Walmart aumenterà l’offerta di fucili da caccia). Da tempo però il grande rivenditore di armi subisce le pressioni di quanti chiedono di rinunciare a vendere le potenti armi da fuoco, tra le più usate per le stragi di massa compiute in America.

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