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USA, rialzo record di Wall Street nel primo mese di Trump: indice DJ mai così alto dal 1945

Il presidente americano sembra piacere agli investitori, forte anche delle sue promesse sul taglio delle tasse e lo stimolo fiscale. In questi 30 giorni il Dow Jones ha segnato un incremento del 4,02%. Basti pensare che nel 2009, nel primo mese di Obama alla Casa Bianca l’indice perdeva il 6%.
A cura di Biagio Chiariello
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Nell’ultimo mese l’indice USA Dow Jones ha segnato un incremento del 4,02% (miglior rialzo dal 1945). Non succedeva dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Gli investitori sembrano essere assolutamente dalla parte di Donald Trump, nuovo inquilino alla Casa Bianca da neanche 30 giorni. Si tratta di numeri importanti per l’economia statunitense. Basti pensare che nello stesso arco temporale, durante la presidenza Obama, il Dj perse il 6% nel 2009 e guadagnò il 2% nel 2013.

Come detto, per avere un risultato migliore bisogna andare indietro di 72 anni, quando il democratico Franklin D. Roosevelt divenne Commander in chief. A quei tempi il Dj aveva avuto un incremento del 4,13% nello stesso periodo. Per vedere un risultato ancora migliore bisogna tornare al 1905. Presidente era Theodore Roosvelt, lontano parente di Franklin, che fece registrare un +6,55% nei primi suoi 30 giorni di presidenza.

A convincere gli investitori sembrano essere il taglio delle tasse, prossimo ad essere annunciato dal miliardario newyorkese, e uno stimolo fiscale. In tal senso, va detto che dal 20 gennaio scorso, giorno dell’insediamento di Trump a Washington, lo S&P 500 è salito del 3,5%: miglior risultato dal 1997, quando il presidente Usa era Bill Clinton: con lui l’aumento era stato del 4,6% nello stesso arco temporale. Male invece il primo mese di mandato di Obama che aveva visto lo S&P 500 calare del 3,26% mentre in quello del secondo mandato era salito dell’1,75%.

Nel frattempo arrivano smentite in merito alle voci che vorrebbero la Guardia nazionale contro i clandestini: lo prevederebbe la bozza di un documento interno pubblicato dall'agenzia di stampa Ap, che però è stata subito smentito dalla Casa Bianca. “Falso al 100%", "irresponsabile dirlo", si è sdegnato il portavoce del presidente, Sean Spicer, assicurando che "non c'è alcuno sforzo di utilizzare la Guarda nazionale per fare retate di immigrati illegali" e precisando che "non si tratta di un documento della Casa Bianca". Il documento però arriva dal segretario all'Homeland security John Kelly, ma sarebbe stato creato per attuare l'ordine esecutivo firmato da Trump per rafforzare la sicurezza al confine con il Messico.

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