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USA: morto Otto Warmbier, lo studente americano arrestato poi scarcerato dalla Corea del Nord

Otto Warmbier è morto dopo un lungo periodo in coma: le sue condizioni si erano aggravate in un carcere della Corea Del Nord, ce l’aveva condannato a 15 anni per aver rubato uno striscione di propaganda.
A cura di Davide Falcioni
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Otto Warmbier, lo studente statunitense liberato il 13 giugno dalla Corea del Nord, che l'aveva arrestato oltre un anno fa, è morto in un ospedale dell'Ohio. Da poco dopo la sua reclusione era in coma e secondo le autorità di Pyongyang a determinare la perdita di coscienza sarebbe stato un sonnifero che gli era stato somministrato in seguito a un attacco di botulismo dal quale Warmbier era stato colto al termine del processo.

Ventidue anni, Warmbier studiava all'università della Virginia ed era stato condannato a 15 anni di carcere da un giudice nordcoreano dopo aver confessato di aver rubato uno striscione di propaganda. Dopo quasi un anno e mezzo di carcere, era stato rilasciato "per ragioni umanitarie" alla fine di una lunga trattativa diplomatica. Il ragazzo era stato trasferito negli Stati Uniti, dove i medici gli avevano diagnosticato gravi danni al cervello, anche se la causa della malattia non è ancora chiara. Per la famiglia, tuttavia, non sembrano esserci dubbi: "Sfortunatamente il terribile trattamento di torture ricevuto da nostro figlio per mano dei nordcoreani ha fatto sì che non fosse possibile altro esito di quello triste avvenuto oggi".

Fred Warmbier, padre del giovane, aveva detto la scorsa settimana  che suo figlio era stato "brutalizzato e terrorizzato dal governo di Pyongyang" e che nessuno in famiglia  aveva creduto alla storia del coma provocato dall'assunzione di un sonnifero. Gli esami di laboratorio cui lo studente era stato sottoposto dopo il rientro in patria non avevano rivelato traccia di botulismo attivo, una malattia rara e molto grave causata da cibo contaminato o da ferite sporche. Era invece stata riscontrata un'importante perdita di tessuto cerebrale, compatibile con un arresto respiratorio. Nessun segno invece di fratture, magari legate a percosse.

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