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USA: il virus respiratorio EVD68 ha attraversato il paese. Primi casi in California

Il virus EVD68 ha colpito alcuni bambini californiani: la situazione appare molto seria e in Arkansas un ospedale ha vietato l’ingresso ai minori di 16 anni.
A cura di Davide Falcioni
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Le autorità sanitarie della California hanno reso noto che i primi casi del virus EVD68 sono stati registrati nella Contea di Ventura e a San Diego: i malati, tutti bambini, hanno tra i 2 e i 13 anni e vanno a sommarsi alle centinaia di casi già registrati in molti altri Stati del Paese: la malattia, che colpisce le vie respiratorie ed è stata chiamata Enterovirus, si sta dunque diffondendo in tutti gli Stati Uniti: i primi casi sono stati segnalati a inizio estate nel Missouri, ma ben presto l'epidemia ha raggiunto Kansas, Illinois, Kentucky, Iowa, Colorado, Ohio, Oklahoma, North Carolina, e Georgia. Ora è la volta della California, a dimostrazione che il virus ha praticamente attraversato il paese.

In Arkansas vietato l'ingresso in ospedale ai minori di 16 anni

L'enterovirus, se non diagnosticato e trattato in tempo, può provocare malattie respiratorie molto gravi soprattutto tra i bambini. Le autorità sanitarie del paese sono molto preoccupate perché la sua diffusione appare ormai fuori controllo e i casi, che si contano già a centinaia, sono destinati a moltiplicarsi. Per questa ragione gli ospedali hanno iniziato a prendere serie precauzioni e il direttore del Nord Arkansas Regional Medical Center, ad esempio, ha diramato un bollettino per vietare l'accesso nella struttura ai minori di 16 anni. Nei confronti dei più piccoli infatti il virus è molto violento: si presenta con i sintomi di una normale influenza, ma già dopo un paio di giorni la situazione è decisamente più grave. I bambini che ne sono affetti sono impossibilitati a respirare e devono essere intubati.

Virus EVD68: non esiste ancora una cura efficace

La situazione più grave si sta verificando a Kansas City dove i i ricoveri sono stati centinaia e, nel 15 per cento dei casi, è stato necessario ricorrere al trattamento in terapia intensiva: “E’ una situazione che non ha precedenti e ci allarma moltissimo: ho lavorato 30 anni come pediatra ma non ho mai visto niente di simile” ha dichiarato Mary Anne Jackson, direttore del reparto di malattie intensive dell’Ospedale di Kansas City. Gli esperti sostengono che il virus potrebbe essersi diffuso subito dopo l'inizio del nuovo anno scolastico ma in realtà non si tratta di un ceppo totalmente sconosciuto: l'enterovirus, chiamato EVD68, è stato scoperto nel 1960 ma da allora i casi segnalati sono stati poche decine, almeno fino al boom di fine agosto. Al momento non sono ancora disponibili vaccini, né è stata trovata una terapia idonea.

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