Usa, dopo il licenziamento decapita la collega: “Voleva convertirci all’Islam”
E' stato licenziato il 26 settembre e, uscito infuriato dal suo ufficio, vi è tornato poco dopo e ha decapitato quella che ormai era una sua ex collega. Alton Alexander Nolen, 30 anni, è stato fermato dai colpi esplosi da Mark Vaughan, vice sceriffo riservista e direttore operativo della compagnia. Nolen lavorava presso la Vaughan Foods, azienda di prodotti alimentari con 300 dipendenti, nella sede di Moore, cittadina a 16 chilometri da Oklahoma City. Le cause del licenziamento sono ancora ignote, ma le testimonianze dei suoi colleghi riferiscono che nell'ultimo periodo l'uomo, che sul corpo ha tatuati diversi messaggi religiosi, era intenzionato a convertire i dipendenti dell'azienda all'Islam. Le forze dell'ordine hanno chiesto l'aiuto dell'Fbi, anche se al momento non vi sono prove che il gesto di Nolen sia legato al terrorismo islamico.
"Avrebbe potuto compiere una strage", secondo il sergente Jeremy Lewis, capo della polizia di Moore. Nolen era stato licenziato il giorno stesso e si era presentato nuovamente presso la sede della Vaughan Foods a bordo del suo Suv. Ha accoltellato la prima persona che ha incontrato, dopodiché si è diretto verso l'impianto di trasformazione in cui lavorava l'uomo. Qui ha accoltellato e decapitato la ex collega Colleen Hufford, di 54 anni. Ha poi tirato ulteriori fendenti contro la quarantatreenne Traci Johnson, ora ricoverata all'ospedale. E' stato poi Mark Vaughan a spararlo e ferirlo. L'uomo è in ospedale e non è in pericolo di vita.
