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La promessa di Trump: “Espellerò 3 milioni di clandestini e il muro col Messico si farà”

Mentre proseguono le proteste in diverse città degli USA, Ii presidente eletto ha parlato in un’intervista alla Cbs, Intanto l’ex candidata democratica Hillary Clinton attribuisce la sua sconfitta al direttore del Federal Bureau of investigation James Comey e in particolare alla sua seconda lettera al Congresso, ad appena tre giorni dal voto.
A cura di Susanna Picone
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Continuano le proteste negli Stati Uniti contro l'elezione di Donald Trump e le politiche da lui annunciate in campagna elettorale. La gran parte dei cortei restano pacifici, ma a Los Angeles sono state arrestate circa duecento persone, mentre a Portland, Oregon, dove le contestazioni sono degenerate in vandalismi, un manifestante è rimasto ferito. A New York la protesta è partita da Union Square, ha attraversato la Fifth Avenue ed è arrivata sotto la Trump Tower, dove è stata bloccata dalla polizia. Manifestazioni anche a Chicago, Los Angeles, San Francisco, Las Vegas. La tensione resta quindi alta, anche per il rischio di provocazioni o scontri con attivisti della parte opposta.

Trump incontra Farage – Intanto Donald Trump ha ricevuto nella sua residenza a New York Nigel Farage, leader del partito Ukip e primo leader straniero a incontrare il presidente eletto. “Hanno parlato di libertà e della vittoria e di ciò che questo significa per il mondo”, ha riferito dopo il colloquio, avvenuto nella Trump Tower, Kellyanne Conway, ex campaign manager destinata ad avere un posto di rilievo nella prossima amministrazione guidata dal nuovo presidente.

La promessa del nuovo presidente: "Il muro si farà" – Nel frattempo il nuovo presidente, incurante delle proteste, sembra voler tener fede alle promesse fatte in campagna elettorale: "Fino a tre milioni di immigrati clandestini saranno subito espulsi dagli Stati Uniti" ha detto in un'intervista alla CBS. . "Ciò che faremo è prendere le persone che sono criminali e hanno precedenti, che fanno parte di bande, trafficanti di droga", ha detto Trump, "sicuramente due milioni di persone, forse tre, noi le espelleremo dal Paese o le metteremo in carcere". Il presidente eletto ha poi confermato che intende costruire il muro al confine col Messico, precisando che una parte potrebbe essere muro e una parte una "recinzione", in accordo con quanto proposto dai repubblicani al Congresso.

Hillary Clinton accusa il capo dell’Fbi per il caso emailgate – Nel frattempo l’ex candidata democratica Hillary Clinton ha attribuito la sua sconfitta al direttore del Federal Bureau of investigation James Comey e in particolare alla sua seconda lettera al Congresso a soli tre giorni dal voto. Secondo Clinton è stata proprio quella lettera di “assoluzione” – ha sostenuto in una conference call con i maggiori contributori della sua campagna – ad aver fatto più danni ancora della prima, quella del 28 ottobre, quando Comey comunicò al Congresso la riapertura delle indagini sull'emailgate. Questo perché la seconda lettera avrebbe motivato gli elettori di Trump. L’incursione dei federali nella corsa alla Casa Bianca era stata criticata anche dal presidente Barack Obama che aveva difeso la Clinton.

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