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USA, agonia record per un condannato a morte: 2 ore di sofferenza

Il 55enne Joseph Rudolph Wood è stato dichiarato morto alle 15.49 ora locale dopo un’iniezione letale effettuatagli alle 13.52. Di solito un’esecuzione dura circa 10 minuti. Ed ora scoppia, furibonda, la polemica.
A cura di Biagio Chiariello
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Erano le 13.52 locali (22.52 in Italia) del 23 luglio 2014 quando  a Joseph Wood, detenuto dell'Arizona, è stata somministrata l’iniezione letale. L'uomo, 55 anni, era nel braccio della morte da più di 20 anni, condannato alla pena di morte per un duplice omicidio (quello della fidanzata e del padre) commesso nel 1989. Ma quelle quasi 2 ore tra la somministrazione della dose mortale e il decesso sono stata indubbiamente il supplizio più grande mai vissuto da quest’uomo. La sua è stata una agonia disumana: solo alle 15.49 è stato dichiarato morto alle, un’ora e 57 minuti dopo che l’esecuzione è iniziata. Di solito ce ne vogliono non più di 10. Secondo quanto affermato da un reporter dell'Ap che ha assistito a tutta la lunga scena Wood avrebbe rantolato e ansimato per almeno 600 volte in un'ora e mezzo.  I suoi legali hanno presentato inutilmente un appello d'emergenza durante l'agonia.

Polemiche in USA, è il terzo caso in un anno

Il caso è destinato certamente a sollevare un mare di polemica. Non tanto perché è il terzo in pochi mesi di un'esecuzione andata male, ma quanto piuttosto per il fatto che gli avvocati del condannato a morte tre giorni prima avevano chiesto alla corte d’appello di San Francisco di bloccare l’esecuzione e informare il proprio cliente sul cocktail di farmaci che gli sarebbero stati somministrato e i nomi della case farmaceutiche che li producono. In precedenza lo Stato dell’Arizona – che ora ha aperto una inchiesta  aveva comunicato soltanto che a Woods sarebbero stati iniettate nelle vene sostanze approvate dalla Food and Drug Administration, ma aveva preferito non rivelare il nome del produttore, per non fare cattiva pubblicità. Ora però le autorità saranno obbligate da un tribunale a fornire tutti i dettagli. I drammatici precedenti sono quelli di Clayton Lockett, in Oklahoma, che ad aprile era morto dopo 43 minuti di sofferenze. Mentre a gennaio, in Ohio, Dennis McGuire aveva agonizzato per 26 minuti prima di spirare.

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