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“Urla, spintoni e schiaffi ai bambini”, sospesa una maestra di un asilo di Bari

L’insegnante avrebbe maltrattato i suoi piccoli alunni, bambini di una scuola per l’infanzia di Bari di età compresa fra i 4 e i 5 anni, urlando per tenerli in silenzio, strattonandoli e schiaffeggiandoli.
A cura di Susanna Picone
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Ancora un caso di maltrattamenti a scuola. Dopo la vicenda segnalata ieri in un asilo nido di Piacenza, una insegnante di sessanta anni di una scuola dell’infanzia comunale della provincia di Bari è stata sospesa per un anno: la decisione è stata presa dal Gip del tribunale di Bari in seguito alla denuncia dei genitori dei bambini e l’avvio delle indagini che hanno permesso di documentare maltrattamenti attraverso delle telecamere. Le indagini, condotte dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bari Marcello Quercia, sono appunto partite dalla denuncia delle mamme e dei papà degli alunni che frequentano la scuola dell’indagata e che sono stati sentiti insieme al personale scolastico interessato alla vicenda. Tutte le versioni coincidevano e gli stessi bambini, di età compresa tra i quattro e i cinque anni, avrebbero manifestato disagio durante l'ora in cui l'insegnante restava da sola con loro mostrando – si legge in una nota della procura – “una riscontrata oggettiva incapacità nel controllare la classe”.

Fondamentali oltre alle testimonianze dei genitori le intercettazioni ambientali – I fatti contestati risalgono al periodo febbraio-marzo 2017. Oltre alle testimonianze dei genitori dei bambini e del personale scolastico, gli accertamenti della polizia giudiziaria si sono avvalsi di intercettazioni video-ambientali e dalle indagini è emerso non solo un costante ricorso dell’insegnante a grida e urla spropositate nei confronti dei bambini, ma anche il ricorso abituale a strattonamenti, trascinamenti per la classe ed episodi di punizione di tipo corporale. L’insegnante avrebbe ad esempio preso a schiaffi i bambini e in alcuni casi sarebbe arrivata a sollevarli da terra o a costringerli a restare seduti. Tutto nel tentativo di tenere i piccoli alunni in silenzio e la classe in ordine.

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