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Uova, anche in Italia trovati campioni contaminati dal Fipronil

Dalle analisi a campione sono emerse due positività al potente insetticida la cui origine ora dovrà essere accertata. Intanto proseguono i controlli di Asl e carabinieri dei Nas.
A cura di Antonio Palma
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Dopo l'allarme lanciato dalla Commissione Europea, che segnalava anche il nostro Paese tra quelli destinatari delle uova prodotte dalle aziende belghe e olandesi coinvolte nello scandalo Fipronil, ora arriva anche la conferma delle analisi:  anche in Italia sono stati trovati campioni contaminati dal potente insetticida potenzialmente tossico per l'uomo. Come fanno sapere dal ministero alla Salute, infatti, i controlli effettuati sui campioni prelevati negli allevamenti e in alcune aziende dolciarie hanno dato esito positivo in due casi.

"Ad oggi sono stati effettuati 42 campionamenti conoscitivi dai Nas su prodotti trasformati contenenti uova o derivati, prelevati nei negozi e supermercati, 181 campionamenti dalle Regioni, nell’ambito del Piano di ricerca su pollame, uova e derivati, 60 campionamenti dagli Uffici periferici del ministero della Salute per gli adempimenti comunitari (UVAC), per merci provenienti dai Paesi interessati dall’allerta", hanno elencato le autorità sanitarie, aggiungendo: "Sono stati inoltre gestiti, con segnalazioni alle autorità territoriali e attività di rintraccio, i sei messaggi sul sistema di allerta comunitario Rasff che riguardavano anche l'Italia".

Tra i campioni analizzati fino ad oggi dai laboratori, 114 in tutto,  "sono state rilevate due positività con conseguente segnalazione alle Regioni e Asl competenti territorialmente per ulteriori accertamenti sulla fonte di contaminazione e l'adozione, in esito ad essi, di eventuali provvedimenti restrittivi", spiegano sempre dal Ministero. Dunque la contaminazione è arrivata anche in Italia anche se al momento appare limitata.

Intanto le attività di analisi proseguono sia da parte delle autorità sanitarie centrali sia di quelle locali in coordinamento con i Carabinieri del Nas. L'allerta era scattata dopo che un'azienda di distribuzione emiliana  aveva fatto sapere di aver comprato dei derivati da uova provenienti dai Paesi Bassi. I prodotti della ditta emiliana sono stati bloccati e sono state avviate verifiche e controlli a campione in aziende, allevamenti e negozi. Dopo le aziende l'attenzione si è spostata anche sui ristoranti che si riforniscono dall'estero per le uova

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