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Università, per la prima volta in 10 anni aumentano le iscrizioni

Nell’anno accademico 2015/2016 gli immatricolati sono complessivamente 271.119, 6.000 in più rispetto allo scorso anno. Si registra dunque un +2% di immatricolazioni.
A cura di Susanna Picone
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L’università italiana dà un segno di vitalità. Dopo un crollo superiore al 20% negli ultimi dieci anni, nel 2015 gli immatricolati negli atenei tornano a crescere. I dati del nuovo anno accademico registrano 6mila iscritti in più rispetto al 2014, attestandosi a quota 271.119. Per la prima volta dal 2012, fa sapere l’ultimo rapporto del Ministero dell’Istruzione, gli iscritti tornano sopra quota 270mila unità. Negli ultimi anni il saldo era sempre stato negativo. L’aumento delle matricole si registra però solo in una parte della penisola, al Nord e in certa misura anche al Centro, mentre al Sud prosegue la fuga dalle università. Il risultato del Sud dell’ultimo anno (-2%) è particolarmente preoccupante se sommato a quello del recente passato: i nuovi iscritti in atenei del Sud Italia (55mila) sono meno della metà di quelli del Settentrione (quasi 130mila). Per quanto riguarda le altre aree del Paese si registra un +5,2% di nuovi ingressi nel Nord-Est (valore massimo) e -2,1% nelle Isole (valore minimo).

L’età dei nuovi iscritti – La maggioranza dei nuovi immatricolati sono 19enni (74,7%), a dimostrazione del fatto che l'ingresso all'università avviene soprattutto nei primi anni dopo le scuole superiori. Ancora predominante la presenza femminile (55,2%). I diplomati del Nord tendono a rimanere maggiormente nella propria area geografica, mentre circa 1 diplomato su 4 del Sud e delle Isole si iscrive in un ateneo del Centro o del Nord. Per quanto riguarda la nazionalità, i nuovi iscritti sono per il 5% non italiani e, in linea con la presenza della popolazione straniera sul territorio nazionale, sono maggiormente rappresentati: i rumeni (14,7%), gli albanesi (12,6%) e i cinesi (9,2%).

Otto matricole su dieci arrivano dai licei – Per quanto riguarda le facoltà preferite in testa ci sono la macroarea scientifica e la macroarea sociale, scelte rispettivamente dal 36,3% e dal 33,8% delle matricole. In tutte le aree si evidenzia una maggior presenza delle donne, ad eccezione di quella scientifica. Otto immatricolati su 10 arrivano dal liceo. I diplomati del Classico prediligono l'area giuridica e letteraria; quelli dello Scientifico ingegneria, economico-statistica, geo-biologica e medica; il 34,5% dei diplomati al linguistico prosegue gli studi nella stessa area.

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