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Università italiane: le matricole crescono ma i professori diminuiscono

I dati del rapporto Anvur sul sistema universitario e della ricerca italiano: tornano a crescere gli iscritti ma i professori calano e si alza la loro età media.
A cura di Antonio Palma
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Dopo anni di declino degli iscritti, nelle università italiane tornano ad aumentare di nuovo le matricole. È quanto segnala il rapporto biennale sullo stato del sistema universitario e della ricerca italiano presentato oggi dall'Anvur, l'Agenzia di valutazione del sistema universitario. Quella degli iscritti però purtroppo appare l'unica vera buona notizia per il sistema di istruzione italiano alle prese con pochi corsi interessanti per gli stranieri e l'atavica difficoltà a reperire finanziamenti senza parlare del calo dei docenti. "Il fenomeno di maggior rilievo rispetto al precedente rapporto è dato dalla ripresa delle immatricolazioni, soprattutto nella fascia di età più giovane" spiega il rapporto, sottolineando che negli ultimi dodici mesi si è registrata "una decisa inversione di tendenza, con un incremento dell'1,6 per cento del numero di immatricolati".

Un incremento che però non riguarda tutte le regioni d'Italia visto che le matricole sono cresciute al Nord del 3,2 per cento e al Sud solo dello 0,4%, ma al Centro addirittura sono scese dello 0,1 per cento. Un dato da segnalare è l'aumento dei giovanissimi, vale a dire dei neo diplomati con età inferiore a 20 anni che sono aumentati del 2,4 per cento. Una crescita totale che però non recupera tutti gli iscritti persi nel periodo della crisi. Del resto nonostante la crescita osservata negli ultimi anni, siamo tra gli ultimi in Europa per quota di popolazione in possesso di un titolo di istruzione terziaria anche se tra il 2007 e il 2014 lo scarto tra il tasso di disoccupazione dei neolaureati e dei neodiplomati è passato da 3,6 punti a 12,3 punti. In generale crescono gli studenti di Ingegneria, calano quelli dell'area giuridica, ma un dato importante lo fanno segnare le Accademie artistiche che hanno visto un incremento notevole di iscritti.

Al contrario, soprattutto a causa della riforma Gelmini, c'è stato invece un crollo dei docenti in cattedra la cui età media quindi è sempre più alta per via del blocco del turnover. Se i professori erano 62.753 nel 2008, nel 2015 sono diventati solo 50.369 e in media hanno un'età di 53 anni. Del resto nell'arco temporale 1988 – 2015 l'innalzamento dell'età media dei docenti è stata costante aumentando in totale di quasi 7 anni.

"Il nostro paese raggiungerà forse a fatica l'obiettivo che si è dato di un 26 per cento di giovani con titolo terziario, ma non certo quello del 40 per cento perseguito da altri paesi europei e rischierà di non conseguire l'obiettivo di 1,5 punti percentuali di Pil investiti in ricerca quando i partner europei si prefiggono il tre. A questo si aggiunge l'abbandono della carriera da parte di molti dottori di ricerca e assegnisti, che non possono permettersi lunghi periodi di insicurezza retributiva e vivono con difficoltà quelli che dovrebbero essere gli anni migliori della loro vita scientifica" ha concluso Daniele Checchi, coordinatore del Rapporto Anvur.

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