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Università, i professori scioperano. Salta sessione autunnale: niente esami

Nel mirino dei prof c’è il blocco degli scatti di stipendio del periodo 2011-2015: vorrebbero che lo “scongelamento” iniziasse dal 2015 e non dal 2016 e poi che venisse conteggiato (ma non pagato) il quadriennio 2011-2014.
A cura di Biagio Chiariello
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Esami autunnali sospesi in autunno. Le proteste dei docenti degli atenei italiani contro il blocco degli scatti stipendiali 2011-2015 rischia seriamente di far i piani estivi di moltissimi studenti che hanno programmato i propri esami dal 28 agosto al 31 ottobre. Con una lettera firmata da 5444 tra Professori, Ricercatori Universitari e Ricercatori di Enti di Ricerca di ben 79 Università e Enti di Ricerca Italiani, è stato infatti proclamato uno sciopero per la Sessione autunnale dell’anno accademico 2016/2017. I primi ad aderire sono stati i docenti delle università di Bologna, Roma Tre e Federico II di Napoli.

I sottoscritti, con la presente comunicazione, proclamano l’astensione dallo svolgimento degli esami di profitto nelle Università durante la prossima sessione autunnale dell’anno accademico 2016-2017, precisamente nel periodo compreso tra il 28 agosto e il 31 ottobre – si legge nel testo della lettera inviata dai docenti -. Tale manifestazione conflittuale è conseguenza di una vertenza che si trascina senza esito apprezzabile fin dal 2014, come testimoniano numerose lettere firmate da 10000 o più Professori e Ricercatori Universitari e Ricercatori di Enti di Ricerca Italiani: lettera al Presidente del Consiglio del 2014, lettera al Presidente della Repubblica del 2015, altre due lettere al Presidente del Consiglio nel 2016”

“Tutti gli esami corrispondenti verranno, di conseguenza, spostati all'appello successivo, che si terrà regolarmente" scrivono nella lettera di proclamazione dello stato di agitazione, assicurando, comunque, che in quei corsi di laurea in cui i calendari degli esami prevedano un solo appello nel periodo in questione "ci asterremo dal tenere tale appello, ma chiederemo alle strutture degli Atenei di competenza di fissare un appello straordinario dopo il quattordicesimo giorno dalla data del giorno dello sciopero". "Riteniamo – si legge nel documento – che tali modalità conflittuali e di parziale astensione dalle prestazioni istituzionali siano nel contempo rispettose del diritto di sciopero garantito costituzionalmente e del diritto degli utenti di avere servizi ridotti ma non annullati".

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