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Unità d’Italia: è polemica sullo spot celebrativo

Il filmato celebrativo dei 150 anni dell’Unità d’Italia sotto accusa: “Confusionario ed ipocrita…e non viene neanche pronunciata la parola Italia”.
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Italia-Unita

A pochi giorni dalla celebrazione ufficiale del centocinquantenario dell'Unità d'Italia, con la Festa Nazionale del 17 marzo, una nuova polemica è destinata ad infiammare il dibattito politico e non solo. Da poco è infatti disponibile il video celebrativo della ricorrenza, realizzato dal "Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria in collaborazione con l’Unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia".

La "campagna di comunicazione istituzionale per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, volta a sensibilizzare gli italiani sui valori che hanno caratterizzato la nascita e la crescita della nostra nazione", come recita il sito del Ministero, è finita sotto la lente di ingrandimento del sito futurolibero.it, vicino (con qualche distinguo) alle posizioni di Futuro e Libertà, che non ha mancato di sottolineare alcuni aspetti "paradossali" dello spot, destinato a girare sui vari canali di comunicazione. Stando al post di Italo Romano (con passaggi ripresi da Repubblica.it, sito dal quale è preso il video che vi mostriamo):

Nello spot realizzato da Palazzo Chigi  per la comunicazione istituzionale sul 150^ anniversario dell’Unità nazionale Berlusconi riesce laddove neppure la Lega aveva mai osato tanto: cancellare il nome Italia.

Basta leggere il testo per rendersi conto non solo della bislacca amnesia che ha colpito i comunicatori del presidente del Consiglio, ma anche della confusione che sovraintende alla narrazione della nostra Unità nazionale. Il video, della durata di 38 secondi, con un sottofondo musicale da pianobar, dice cose piuttosto strane, difficilmente intelligibili. Vengono usate parole come “quando non ci siamo detti addio, ma ciao”, le quali si alternano con frasi sintatticamente discutibili e mentalmente disordinate, come “quando niente era alle spalle”.

Così di seguito si sottolinea l'assenza di riferimenti all'ultimo trentennio della storia di questo "Paese senza nome" allo stesso modo in cui la paradossale musichetta da piano bar rende difficilmente intellegibili alcuni passaggi. Insomma, una stroncatura in piena regola che, al di là di un molto probabile "movente politico" facilmente rintracciabile nella faida fra il gruppo facente riferimento al Presidente della Camera e la maggioranza di Governo (che in giornata si è arricchito di un ulteriore capitolo con la scomparsa del gruppo al Senato di Futuro e Libertà), mette in evidenza i tanti limiti della campagna governativa. In definitiva, è ancora lecito affermare che per una simile ricorrenza era lecito aspettarsi qualcosa di più "elevato" ed appropriato, senza dover scendere sul terreno minato dell'appartenenza politico – ideologica?

https://www.youtube.com/watch?v=es0RvfHkGfI
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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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