1.485 CONDIVISIONI

Unioni gay, Alfano insiste: “No a matrimonio, adozioni e pensioni di reversibilità”

Il ministro dell’Interno ribadisce le distanze esistenti all’interno della maggioranza sulla questione delle unioni civili.
A cura di Redazione
1.485 CONDIVISIONI
Immagine

Come vi stiamo raccontando, in queste settimane è in discussione in Parlamento il disegno di legge che regola le unioni civili, che ha come primo firmatario il senatore del Partito Democratico Luigi Manconi e come relatrice la sua collega di partito Monica Cirinnà (che abbiamo intervistato proprio alla vigilia dello storico referendum che in Irlanda ha dato il via libero ai matrimoni fra persone dello stesso sesso). La proposta in discussione definisce “il rapporto tra due persone che vogliono organizzare la loro vita in comune, garantendo “un riconoscimento giuridico a una realtà così rilevante socialmente da non poter più essere ignorata dalla legge”, ampliando “l’estensione alle unioni civili dei diritti spettanti al nucleo familiare, secondo criteri di parità di trattamento e, parallelamente, una regolamentazione dei doveri dei componenti delle coppie. Insomma, l'intero sistema dei diritti e dei doveri, con qualche distinguo per quel che riguarda le adozioni”.

Nello stesso giorno in cui la Presidente della Camera Laura Boldrini chiede una accelerazione e ribadisce la necessità che il nostro Paese riconosca diritti fondamentali sulla scia di quanto avviene in Europa, una brusca frenata arriva dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. In visita a Foggia, dove ha partecipato ad una iniziativa elettorale, il leader del Nuovo Centro Destra ha sottolineato le distanze che ancora esistono sul tema, ribadendo la contrarietà dell’area centrista ad alcuni punti qualificanti del disegno di legge. “La nostra posizione è chiara: sì alle unioni civili, sì al riconoscimento dei diritti delle persone con un rafforzamento patrimoniale di questi diritti”, spiega Alfano, per poi aggiungere: “No invece alla equiparazione al matrimonio, no alle adozioni dei figli e no alla reversibilità della pensione”. Su quest’ultimo punto, in particolare, la polemica è forte, dal momento che il ministro dell’Interno ha più volte parlato di un costo per lo Stato di “40 miliardi di euro”, cifra sideralmente lontana da quella comunicata dall’Inps e da quella stimata dagli estensori della proposta di legge (100mila euro in partenza, per arrivare a 6 milioni di euro in 5 anni).

1.485 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views