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Unioni civili, vescovi contro il primo sì del Senato: “Forzatura ideologica”

La Cei contro il testo base sulle unioni civili approvato ieri in commissione Giustizia al Senato. Monsignor Galantino: “Vuole fare una forzatura ideologica, ridurre realtà oggettivamente diverse ad una”.
A cura di Susanna Picone
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Il testo base sulle unioni civili presentato dalla relatrice del Pd Monica Cirinnà e approvato ieri in commissione Giustizia al Senato con il voto favorevole del Pd e del M5S ha scatenato l'ira della Cei. Secondo monsignor Nunzio Galantino – segretario generale della conferenza episcopale italiana – il testo sulle unioni civili rischia di essere “una forzatura ideologica” e “ridurre realtà oggettivamente diverse a una” con una equiparazione tra unioni civili e matrimoni che verrebbe realizzata “con uso improprio e ideologico dello strumento legislativo”. Il religioso fa riferimento in particolare alla parte del testo che tratta delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Durante la conferenza stampa a conclusione del consiglio episcopale permanente, Galantino ha dichiarato: “Bisogna avere il coraggio di riconoscere le differenze senza fare terrorismo linguistico. Sarebbe opportuno interpellare le famiglie per recepire quello che la gente chiede e, con il massimo rispetto per i diritti di ognuno, evitare di mettere in secondo piano i diritti delle famiglie, padre, madre e figli”.

Ieri il primo sì al testo sulle unioni civili – Per il segretario della Cei, precisando che il testo Cirinnà è solo la proposta sulla quale il Parlamento dovrà discutere, “si tratta di lavorare perché questa proposta non vada avanti. Ci sono alcuni particolari che non convincono”. “Ci sarà un momento in cui le famiglie con un padre, una madre e dei figli dovranno chiedere scusa di esistere”, ha detto ancora Galantino. Il testo base che regolamenta le unioni civili è stato approvato ieri in commissione Giustizia del Senato con 14 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto (il senatore di Forza Italia Ciro Falanga). Hanno votato sì il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e il PSI; hanno votato no Ncd, la Lega e Forza Italia.

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