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Unioni civili, Renzi: “Non si può aspettare”. Domani ddl in Senato

Il Premier: “Sul 95% della legge c’è l’accordo, no a furore ideologico”. Poi l’annuncio: “Limite del contante a 3mila euro e intervento su partite Iva”
A cura di Antonio Palma
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UPDATE ore 20.10 – Verrà discusso domani in Senato il ddl sulle unioni civili, malgrado l'opposizione di Area Popolare. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama: per le votazioni sul provvedimento sarà tuttavia necessario attendere la fine della sessione di bilancio sulla legge di stabilità. "Il provvedimento delle unioni civili ha sostato molto in commissione, c'è stato anche dell'ostruzionismo e questo ha reso necessario portarlo in Aula senza relatore", ha dichiarato il capogruppo Pd Luigi Zanda spiegando come "non potevamo aspettare ancora per un tempo indefinito". Il ddl, comunque, da domani alle 9,30, in aula sarà incardinato "e basta".

La questione delle unioni civili è delicata e per questo va affrontata "senza furore ideologico ma cercando di trovare un punto di sintesi. L'importante è che la legge si faccia". È quanto ha dichiarato oggi il Premier Matteo Renzi nel corso di un'intervista a Rtl 102.5. Dopo la marcia indietro di Alfano, infatti il Presidente del Consiglio ha ribadito che "sul 95% della legge c'è l’accordo di tutti" quindi l'iter legislativo proseguirà perché "nonostante le differenze, credo che ci sia spazio per trovare un punto di intesa". "Le unioni civili sono un argomento che divide profondamente tanto che siamo l'unico Paese in Europa senza una legge. La posizione del Pd è iniziare a discutere di questa legge in Aula, dandoci tempi per arrivare alla conclusione in Senato" ha spiegato Renzi, aggiungendo: " Il primo passo è l'incardinamento della legge e spero che questo avvenga nelle prossime ore". "Restano ancora alcuni temi sui quali confrontarsi, come quello dell’adozione del figlio del partner, sul quale ci sarà una grande discussione in Senato" ha ammesso Renzi dicendosi fiducioso.

Del resto "che la legge si debba fare e non si possa rimandare lo pensano tutti" ha sottolineato ancora il Premier, annunciando che sul tema delicato delle adozioni ci sarà liberta di coscienza per i parlamentari durante la discussione in Aula. "Sulla stepchild adoption, cioè la possibilità di adottare il figlio del partner, non puoi dire ‘o così o pomì'. Non ci sarà una posizione del governo su una questione che riguarda la libertà di coscienza" ha precisato infatti Renzi. Intanto dopo il fallito vertice di maggioranza di ieri, anche dal Pd hanno fatto sapere di essere pronti a procedere con l'incardinamento del ddl in aula al Senato. I centristi dal loro canto oggi si riuniranno nuovamente per decidere i prossimi passi da intraprendere.

Nel corso dell'intervista a “Non Stop News" Renzi ha anche parlato della prossima legge di stabilità e delle altre misure in cantiere da parte del governo. In primo luogo il tema della flessibilità delle pensioni sul quale si è detto "pronto a chiudere nel giro di pochi mesi ma non in modo raffazzonato". "Sono molto preoccupato di non fare pasticci come in passato, faremo partire con l'Inps un grande lavoro di coinvolgimento degli interessati perché alcune leggi fatte in maniera improvvisata in passato hanno portato a conseguenze che ammontano ad alcuni miliardi di euro" ha spiegato il Premier, aggiungendo: "Preferisco aspettare qualche mese, sentire anche le persone e fare le cose per bene".

Novità ci saranno anche sul tema dei contanti. "Una delle cose che proporremo al Parlamento con la legge di Stabilità è riportare i livelli del contante alla media europea, al livello francese, portandolo da 1000 a 3000 euro" ha annunciato infatti Renzi, aggiungendo: "È un modo per aiutare i consumi e dire basta al terrore, sapendo che quei soldi sono comunque tracciati, perché attraverso l'information technology recuperi molta più evasione che giocando al gatto e al cane sulle strade". Infine l'annuncio di un prossimo intervento acnhe "sull'Irpef nel 2018" e un'altro "serio sulle partite Iva, con un'azione sul regime dei minimi".

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