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Unioni civili, ai funerali di Franco il prete ringrazia: “Chiesa dovrebbe chiedervi scusa”

Gianni e Franco, quest’ultimo venuto a mancare due giorni fa, sono stati la prima coppia a unirsi civilmente a Torino. Ai funerali il parroco ha voluto ringraziarli entrambi per la loro ostinazione nella vita quotidiana e nella battaglia per i diritti civili. 82 e 83 anni, stavano insieme da oltre 50.
A cura di Susanna Picone
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Si sono svolti questa mattina nella chiesa di Santa Rita a Torino i funerali di Franco Perrello, 83 anni, diventato insieme al suo Gianni simbolo delle unioni civili nel capoluogo piemontese. La loro unione civile, la prima a Torino, era stata celebrata alla presenza del sindaco Chiara Appennino cinque mesi e venti giorni fa, il 6 agosto scorso, dopo l’approvazione della legge Cirinnà. Ma purtroppo, dopo solo qualche mese, una malattia si è portato via Franco. Per dirgli addio l'82enne Gianni, suo compagno di una vita, ha voluto indossare gli stessi abiti di quel giorno felice di cinque mesi fa. “Ho voluto che i vestiti di quel giorno li indossassi anche tu”, ha detto durante il funerale. “Perché quel momento, dopo 52 anni di vita insieme, tra normali alti e bassi, è stato il coronamento del nostro amore, del nostro essere famiglia”, ha detto. Entrambi, sia Franco che Gianni, erano credenti tanto che per il loro viaggio di nozze erano andati a Lourdes.

Le parole del sacerdote: “Io vi dico grazie” – Don Gian Luca Carrega, il sacerdote che ha officiato le esequie, ha detto dall’altare: “So che tanti pensano che la prima parola da dire sarebbe scusa: per le incomprensioni, per la freddezza, per la rigidità. Ma dovrebbe farlo qualcuno più importante di me. Io, invece, vi dico grazie, perché voi, Franco e Gianni, con la vostra ostinazione, ci avete dato la possibilità di pensare a una Chiesa in grande, accogliente, capace di andare oltre e di non lasciare indietro nessuno: la Chiesa che noi sogniamo”. Gianni, ascoltando le parole del sacerdote, si è commosso. Dopo il viaggio a Lourdes, Franco e Gianni avevano anche scritto al Papa una lettera per chiedere alla Chiesa di aprirsi alle nozze gay e di superare pregiudizi che ancora resistono.

L’emozione dei due anziani il giorno del sì – “La nostra è la storia di due persone che si sono innamorate, hanno scelto di vivere insieme e diventare una famiglia – aveva detto Franco il giorno del sì a Gianni – perché noi siamo una famiglia e, da oggi, lo saremo anche di fronte allo Stato”. Aveva anche aggiunto di sperare che la loro storia d’amore potesse essere d’esempio alle nuove generazioni.

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