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Ungheria: iniziati i lavori del muro anti-migranti, impiegati i detenuti

L’Ungheria utilizzerà detenuti delle sue carceri per costruire il controverso muro anti immigrati al confine con la Serbia. La barriera, alta quattro metri ed estesa su 175 chilometri, dovrebbe essere pronta per il 30 novembre.
A cura di Susanna Picone
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L’Ungheria ha avviato i lavori di costruzione del controverso muro lungo il confine con la Serbia per bloccare il flusso dei migranti. “L’esercito ungherese è oggi pronto a iniziare i lavori di costruzione del muro di controllo delle frontiere”, ha detto il ministro della Difesa magiaro Csaba Hende alla conferenza stampa di giovedì 16 luglio a Morahalom. Alla presentazione ufficiale d’inizio dei lavori è intervenuto anche il ministro degli Interni Sandor Pintér, secondo cui “le autorità magiare hanno arrestato nel 2015 lungo la frontiera 80 mila migranti irregolari”. L'Ungheria ha fatto sapere che utilizzerà detenuti delle sue carceri per costruire il muro. Il ministro degli Interni ha dichiarato che saranno i detenuti a preparare il materiale per la costruzione della barriera “temporanea”, che sarà materialmente eretta da 900 soldati, ha riferito l'agenzia stampa Mti. La barriera, alta quattro metri ed estesa su 175 chilometri, dovrebbe essere pronta per il 30 novembre. Pintor ha affermato che l'intero progetto costerà 6,5 miliardi di fiorini ungheresi (21 milioni di euro).

Il Parlamento ungherese ha approvato il progetto – La costruzione del muro è arrivata in seguito all’annuncio lo scorso giugno del premier ungherese Viktor Orban e alla successiva decisione del 6 luglio, quando il Parlamento di Budapest ha approvato una legge che prevede l’espulsione con procedura accelerata degli immigrati dall’Ungheria e la costruzione di una barriera lungo la frontiera con la Serbia. Contro l’iniziativa del governo Orban, si è espresso il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz: “La costruzione di muri in Europa non è una soluzione, e l’Europarlamento non approva la decisione dell’Ungheria. L’Europa ha bisogno – ha detto Schulz in conferenza stampa col premier serbo- di una soluzione efficiente basata sulla solidarietà”.

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