Un parco sulla luna: la proposta di due deputati Usa
Un parco sulla luna. Non è una provocazione ma una proposta di legge avanzata da due deputati democratici statunitensi per onorare lo sbarco sul corpo celeste del 1969, di cui ieri ricorreva il 44esimo anniversario. Un vero e proprio parco nazionale per la missione Apollo 11, per ribadire la superiorità degli Usa nella conquista dello spazio. Ma la proposta sembra trovare degli ostacoli certamente non facili da aggirare. Infatti il dottor Scott Pace, direttore dello Space Policy Institute, ha rilevato come in base agli accordi internazionali stipulati nel 1960 con i russi nel pieno della "corsa allo spazio", le nazioni non possano rivendicare la sovranità territoriale su corpi celesti, dunque neppure piantare bandiere.
Dunque – spiega Pace – la realizzazione di un parco americano sulla luna sembra più un sogno destinato eventualmente a realizzarsi in tempi non brevi. Tuttavia il problema sollevato sembra interessante ed ha acceso un animato dibattito negli States. Se è vero che rivendicare un corpo celeste non è legittimo, è altrettanto vero che sulla luna ci sono numerosi siti storici, non soltanto americani ma anche russi e presumibilmente – in futuro – di molti altri paesi. Dunque, secondo il professor Pace, è giusto ridiscutere i trattati internazionali in materia e porsi il problema di riscrivere nuove regole, anche nell'ottica che la luna diventi un giorno una meta turistica se non una vera e propria terra da colonizzare, sulla quale vivere quando sul nostro pianeta saremo troppi e le risorse energetiche scarseggeranno. "Non sappiamo quale scenario si prospetta nel futuro – spiega Pace – e lo scopo delle esplorazioni lunari è anche quello di stabilire se possa essere abitata dall'uomo un giorno".
