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Ue avverte l’Italia: “Debito pubblico troppo alto, rischi elevati nel medio periodo”

Il report della commissione europea sulla sostenibilità delle finanze pubbliche italiane: “Rischi elevati sulla sostenibilità del debito pubblico”. I conti però sarebbero a posto nel lungo se si prteranno a termine le riforme pensionistiche.
A cura di Antonio Palma
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Per la situazione economica dell'Italia non ci sono pesanti rischi a breve termine, ma il debito pubblico resta troppo alto e in un arco di tempo un po' più lungo i rischi di uno shock invece sembrano essere molto alti. È quanto segnala l'ultimo rapporto della Commissione Europea sulla sostenibilità delle finanze pubbliche dei Paesi membri nel capitolo dedicato al nostro Paese. Per l’Italia "nel complesso, non sembrano esserci rischi a breve termine di stress di bilancio", anche se "la quota di non performing loans nel settore bancario potrebbe rappresentare una fonte importante di rischi di passività a breve termine" spiegano infatti da Bruxelles. Ricordando inoltre che altre variabili come debito lordo e necessità di rifinanziamento potrebbero influire sulla condizione economica del Paese.

Nel medio periodo, invece, "i rischi sembrano essere alti da una prospettiva di analisi della sostenibilità del debito, in seguito a un elevato livello di debito alla fine delle proiezioni" sottolineano dalla Commissione Ue. Secondo Bruxelles, infatti, nonostante che nel 2016 il rapporto debito/pil italiano scenderà leggermente al 132,2% e nel 2017 al 130% contro il 133% nel 2015, "resta molto alto costituendo la più importante fonte di vulnerabilità per l'economia italiana". Quest'ultima infatti è molto sensibile a possibili shock dovuto ai tassi d’interesse.

"L'alto debito pubblico limita la capacità dell'economia di reagire agli choc economici e la lascia esposta a possibili aumenti dei rendimenti sovrani mentre limita anche lo spazio per la spesa pubblica produttiva a causa del considerevole ‘conto' degli interessi pari al 4,3% del pil nel 2015" segnala la Commissione che però riconosce i grandi sacrifici chiesti agli italiani per mettere in sicurezza il sistema previdenziale. "Non ci sembrano essere rischi di sostenibilità nel lungo periodo, supponendo la piena attuazione delle riforme pensionistiche adottate in passato e a condizione del mantenimento della bilancia strutturale primaria al livello previsto dalla Commissione per il 2017 (2,5% del Pil) ben oltre quell'anno" concludono infatti da Bruxelles.

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