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Agente uccise un afroamericano disarmato di 19 anni, scagionato

Non sarà incriminato l’agente che nel giorno dei 50 anni dalla marcia di Selma uccise un afroamericano a Madison, in Wisconsin. Il procuratore distrettuale: “Sono arrivato alla conclusione che questa tragica e sfortunata morte sia il risultato di un uso legittimo della forza letale”.
A cura di Susanna Picone
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Il procuratore distrettuale di Madison, in Wisconsin, è intervenuto sull’ennesima controversa vicenda che riguarda l’uso della forza da parte della polizia americana e ha stabilito che il poliziotto che lo scorso 6 marzo sparò e uccise un giovane afroamericano di 19 anni non deve essere incriminato. L’agente di polizia sparò sette colpi di pistola in tre secondi contro la vittima, il giovane Tony Robinson, che era disarmato. Ma secondo il procuratore Ismael Ozanne l’agente, Matt Kenny, “ha fatto un uso legale della forza letale”. Il procuratore ha spiegato che quella notte il 19enne Tony Robinson aveva creato diversi problemi nel quartiere, aveva aggredito delle persone e si era messo a saltare su alcune auto tanto che due persone avevano chiamato la polizia parlando anche di una possibile irruzione in un appartamento. Robinson avrebbe inoltre aggredito l’agente Kenny, intervenuto sul posto. “Sono arrivato alla conclusione che questa tragica e sventurata morte sia il risultato di un uso legale della forza letale e che l’agente Kenny non debba essere incriminato”, ha dunque annunciato il procuratore Ozanne. Si tratta di una decisione, ha precisato, “che non è basata sulle emozioni, ma sui fatti”.

Tony Robinson fu ucciso nel giorno in cui il presidente Barack Obama celebrava a Selma, in Alabama, i 50 anni dalla tragica marcia che aprì la strada al diritto di voto per i neri. La morte del 19enne, come accaduto anche in altre città per casi analoghi, aveva scatenato diverse proteste della comunità di colore. Uno degli ultimi casi simili avvenuti negli Usa che però ha avuto uno sviluppo diverso dalla morte di Robinson in Winsconsin è quello di Freddie Gray, un afroamericano rimasto ferito mortalmente a Baltimora mentre era sotto la custodia della polizia che lo ha rinchiuso in un furgone dopo l’arresto. In quest’ultimo caso, che ha scatenato molte proteste in città, i sei agenti responsabili dell’arresto dell’uomo sono stati incriminati.

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