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Uccisa a 16 anni dal fratellastro perché non voleva fare sesso con lui

Becky, 16 anni, fu uccisa a Bristol lo scorso febbraio. Il fratellastro 28enne è in carcere con l’accusa di averla rapita e uccisa. Con lui, anche la fidanzata 21enne che però nega ogni accusa. E afferma: “Sognavo che un giorno Nathan mi lasciasse, non potevo farlo io”.
A cura di B. C.
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Uccisa a 16 anni dal fratellastro perché non voleva fare sesso con lui. E’ la drammatica storia di Rebecca Watts, il cui corpo era stato ritrovato pochi giorni dopo la sua scomparsa, avvenuta, lo scorso 19 febbraio a Bristol, in Gran Bretagna. Dopo diverse ore di interrogatorio, il fratellastro 28enne di Becky, Nathan Matthews, fu accusato di averla uccisa e incarcerato. Così come la fidanzata Shauna Hoare, 21, accusata di aver intralciato le indagini. Nell’ultima udienza del processo, la giovane è stata sentita dalla corte di Bristol: “Nathan mi opprimeva, controllava ogni cosa che facevo. Sognavo che mi lascasse” ha raccontato la ragazza. Shauna ha negato di aver in qualche modo aiutato il suo ragazzo a rapire e uccidere la 16enne, sostenendo di essersi “sentita male”, dopo aver scoperto della morte della ragazzina. “Avevo paura di lasciarlo, mi avrebbe rintracciata e avrei avuto dieci milioni di problemi in più”, afferma Shauna. “Lo sentivo più come un padre che come un fidanzato. Controllava ogni aspetto della mia vita. Non avevo più amici per colpa sua” dice ancora la giovane. “Una volta ho fatto un sogno, che un giorno mentre lavorava o qualcosa del genere, avrebbe incontrato qualcun’altra e si sarebbe innamorato, e poi mi avrebbe detto ‘mi dispiace davvero Shauna’ per poi lasciarmi”.

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