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Uccide prostituta, cliente confessa: “Voleva tornare al suo Paese, non volevo andasse via”

Il delitto a Bologna. L’uomo, un italiano di 55 anni, ha confessato di aver ucciso la 30enne romena perché non voleva andasse via dopo essere diventato suo cliente abituale.
A cura di Antonio Palma
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Uccisa in una vera e propria esecuzione solo perché aveva espresso il desiderio di lasciare l'Italia e tornare al suo Paese di origine, la Romania. Così è morta Ana Maria Stativa, la ragazza trovata senza vita sabato pomeriggio nell'appartamento in cui viveva in zona Murri a Bologna. Ad uccidere la 30enne, che faceva la prostituta, non è stato però qualche sfruttatore bensì un suo cliente abituale che non voleva lasciasse l'Italia. Il giallo è stato risolto nel giro di 24 ore dal ritrovamento del cadavere dagli uomini della sezione omicidi della squadra mobile dei Bologna coordinati dal pm Roberto Ceroni della locale Procura del Repubblica.

Le attenzioni degli inquirenti si erano subito concentrate sulle ultime ore della ragazza e ben presto è venuto fuori che aveva incontrato nella stessa abitazione un italiano di 55 anni, originario di Parma ma residente a Vergato, dove viveva da solo dopo la separazione dalla moglie. Prelevato e interrogato l'uomo in un primo momento ha negato ogni addebito ma messo alle strette dai poliziotti, infine domenica sera ha ammesso il delitto.

Davanti agli inquirenti e al magistrato, il 55enne ha ammesso che da cliente affezionato, che da mesi andava da lei ogni sabato mattina, si era invaghito della ragazza e non voleva che lei andasse via.  La donna gli avrebbe confessato di voler tornare in Romania per Pasqua e lui temeva non tornasse più. Per questo si è presentato come sempre in casa della 30enne sabato scorso ma con sé ha portato una pistola per sopprimere i maiali e con questa l'ha ammazzata con un solo colpo alla nuca. L'uomo poi aveva anche tentato di cancellare le sue tracce e probabilmente stava pensando di scappare. Il suo racconto e sopratutto il movente è ancora al vaglio degli inquirenti, che vogliono accertare  possibili problemi di ordine economico tra omicida e vittima, ma ora il 55enne è in carcere con l’accusa di  omicidio aggravato premeditato.

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