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Tutti gli attivisti di Green Hill sono stati scarcerati

Erano stati arrestati sabato in seguito al blitz nell’allevamento di beagles di Green Hill: per loro il Gip ha disposto il divieto di avvicinarsi al territorio di Montichiari. Per la loro scarcerazione si era mobilitata anche Brigitte Bardot.
A cura di Susanna Picone
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Erano stati arrestati sabato in seguito al blitz nell’allevamento di beagles di Green Hill: per loro il Gip ha disposto il divieto di avvicinarsi al territorio di Montichiari. Per la loro scarcerazione si era mobilitata anche Brigitte Bardot.

Gli attivisti di Green Hill di nuovo liberi: dopo 48 ore di mobilitazioni, di dimostrazioni di solidarietà nonché di “riconoscenza” generale nei confronti dei 12 animalisti che, in seguito alla liberazione di alcuni cuccioli di beagle avvenuta nell’allevamento di Green Hill, erano stati arrestati e condotti in carcere, è arrivata la notizia che in tantissimi si auguravano. Il Gip, in seguito agli interrogatori del pomeriggio, ha confermato la scarcerazione dei dodici attivisti, quattro uomini e otto donne, e ha disposto per uno di loro l’obbligo di dimora e per gli altri il divieto ad avvicinarsi al territorio di Montichiari. Gli attivisti, provenienti da tutta Italia, sono usciti in serata dal carcere ed hanno trovato, forse ancora inconsapevoli del “rumore” mediatico nato dal loro gesto “eroico”, tanti animalisti ad accoglierli oltre ai loro familiari. Alcuni di loro indossavano ancora le magliette del blitz di sabato con la scritta “No alla vivisezione”. Secondo quanto è trapelato dagli interrogatori, sembra che tutti gli attivisti si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere mentre una delle donne, una 51enne di Roma, avrebbe negato di aver partecipato al blitz di Green Hill.

Anche Brigitte Bardot aveva chiesto la loro scarcerazione – Per tanti, normali cittadini, esponenti della politica e personaggi pubblici, il gesto di sabato pomeriggio dei dodici attivisti andrebbe considerato tutt’altro che un reato e dovrebbe spingere, al contrario, a risollevare la spinosa questione della vivisezione. Non solo alcuni esponenti nostrani, come per esempio la Brambilla, hanno chiesto nuovamente la necessità di una legge che faccia chiudere il “canile degli orrori” ma la faccenda ha anche varcato i confini italiani tanto che un’altra convinta animalista, la famosa attrice Brigitte Bardot, ha scritto al ministro Paola Severino per intercedere per la liberazione dei manifestanti.

La risposta di Green Hill alle accuse – Green Hill, da parte sua, ha intanto risposto a tutti coloro che chiedono la chiusura dell’allevamento dicendo che la loro è una “attività legale”, “necessaria per la comunità medica e scientifica”. Nella loro nota Green Hill spiega che “le principali cure ai pazienti che soffrono di malattie anche gravi sono state messe a punto grazie alla sperimentazioni sugli animali”, e che se è vero che la gente ha il diritto di essere in disaccordo e manifestare in maniera pacifica, è anche vero che “questo movimento è diventato violento e criminale”. Chi ha violato lo stato di diritto entro cui tutti operiamo deve, secondo Green Hill, essere dunque ritenuto responsabile delle proprie azioni e perseguito dalla legge.

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