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Tutte le volte che l’Italia ha avuto un Governo “tecnico”

A pochi giorni dal referendum torna l’ipotesi del Governo “tecnico”. Una opzione che l’Italia ha già sperimentato in passato.
A cura di Redazione
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Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio ha paventato come possibile scenario post referendum quello di un governo tecnico nel caso di crisi dell'attuale esecutivo. "Il rischio di un governo tecnico c'è, ed è evidente", ha detto Matteo Renzi, secondo cui si può scongiurare quest'eventualità solo votando Sì.

La formula del "governo tecnico" è stata sperimentata tra la fine della prima e durante la seconda Repubblica. Il primo governo a inaugurare questa stagione di transizioni fu quello guidato da Carlo Azeglio Ciampi nella primavera del 1993, che al tempo era governatore della Banca d'Italia. Era il periodo di Tangentopoli, degli attacchi stragisti ad opera della mafia e una preoccupante situazione economica. Ciampi fu il primo non parlamentare a essere chiamato a Palazzo Chigi, dal presidente Oscar Luigi Scalfaro dopo le dimissioni di Giuliano Amato. Sostenuto da una maggioranza di centrosinistra, contava su una squadra di ministri "indipendenti", tra cui Sabino Cassese, Livio Paladin, Paolo Barile, Giovanni Conso, Luigi Spaventa e Franco Gallo, ma era sostenuto anche da un nutrito gruppo di "politici di professione".

Altro caso fu quello del governo guidato da Lamberto Dini, che era stato direttore generale della Banca d’Italia e ministro del Tesoro nel primo governo Berlusconi (che durò un anno e quattro mesi). Fu il primo esecutivo composto solo da ministri non provenienti da ambienti della politica. Il governo – sostenuto da una coalizione di centrosinistra – ebbe la funzione di portare il Paese alle elezioni politiche anticipate dell'aprile del 1996.

Dal 16 novembre del 2011 al 28 aprile 2013, il governo fu guidato da Mario Monti, ex commissario dell'Unione europea. A chiamarlo fu il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi "provocate" dalla crescita dello spread e dal violento contenzioso tra Italia ed Unione europea sui conti. Monti fu nominato senatore a vita poco prima di essere incaricato di formare il Governo. L'esecutivo era composto da tecnici, sostenuto da un fronte parlamentare che comprendeva sia Partito democratico che Popolo della libertà. In un periodo di forte crisi economica, il governo Monti ha adottato misure all'insegna dell'austerità, tra cui la discussa riforma Fornero delle pensioni.

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