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Turchia, trans mutilata e bruciata: era uno dei simboli del gay pride negato a giugno

Pochi giorni prima, il 4 agosto, è stato invece ritrovato il corpo decapitato di un rifugiato siriano omosessuale. La comunità Lgbt ha annunciato una manifestazione per domenica prossima.
A cura di Redazione
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Hande Kader.
Hande Kader.

Il corpo di Hande Kader, mutilato e bruciato, è stato trovato l'8 agosto, ma è stato necessario attendere una settimana perché i medici legali dell'istituto di medicina forense potessero identificarla. Hande aveva 22 anni, era transgender, attivista per i diritti della comunità Lgbt ed è diventata un simbolo quando a giugno è stata fotografata durante un gay pride non autorizzato a Istanbul. In passato era stata arresta in altre due occasioni, sempre durante manifestazioni Lgbt. Era diventata suo malgrado un simbolo del gay pride di giugno in Turchia, quando uno degli scatti la immortala mentre resiste al getto degli idranti della polizia, usati per disperdere i manifestanti insieme a gas lacrimogeni. In quell'occasione Piazza Taksim era stata transennata ed era presidiata da agenti in assetto antisommossa e blindati con cannoni ad acqua.

La comunità Lgbt ha annunciato una manifestazione per la prossima domenica: "scenderemo in piazza per chiedere giustizia". L'associazione chiede la verità su omicidi e aggressioni che troppo spesso vedono vittime omosessuali e transessuali e vuole destare i media, accusati di non informare a sufficienza su tali episodi. Pochi giorni prima del ritrovamento del corpo di Hande, il 4 agosto, era stato rinvenuto il corpo decapitato di un rifugiato siriano omosessuale.

Il gay pride negato e la paura degli attentati

Le motivazioni ufficiali che avevano portato le autorità a vietare la manifestazione sottolineavano il pericolo di attentati terroristici dell'Isis. Pochi giorni prima, il 7 giugno, un'autobomba fatta esplodere in corrispondenza di una fermata dell'autobus aveva causato la morte di 12 persone, mentre pochi giorni dopo, il 29 giugno, tre attentatori all'aeroporto di Istanbul avevano mietuto 42 vittime. Il gay pride era stato organizzato il 19 giugno e vietato dalle autorità, preoccupate perche la manifestazione si sarebbe svolta durante il Ramadan. Quando la piazza venne comunque raggiunta dai manifestati, la reazione della polizia non si fece attendere. Pochi giorni prima, l'organizzazione giovanile ultranazionalistica legata al Partito della Grande Unione (Bbp) aveva definito "immorale" la marcia Lgbt e aveva promesso "una reazione molto chiara e dura". Ma il gay pride, in realtà, non ebbe modo di svolgersi.

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