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Turchia: pugno duro di Erdogan contro la stampa, arrestati decine di giornalisti

In un giorno in manette 23 giornalisti, tra cui il direttore di uno dei principali giornali di opposizione al Presidente Erdogan.
A cura di Antonio Palma
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Qualcuno l'ha già definita “l’alba del 14 dicembre”, quello che è certo è che la retata di giornalisti scattata domenica mattina in Turchia contro la stampa e i giornalisti anti governativi ha scatenato una valanga di proteste nel Paese e nel mondo. Il blitz è scattato all'alba di ieri in 13 città quando la polizia ha fatto irruzione nelle sedi di alcuni media controllati da Fetullah Gulen, leader politico a capo di una corrente della destra islamica turca contrapposta a quella guidata dal presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan. In manette sono finiti una trentina di persone tra cui almeno 23 giornalisti, ma secondo indiscrezioni sulla lista ce ne sarebbero altre decine. Tra gli arrestati anche Ekrem Dumanli il direttore del quotidiano Zaman, uno dei più importanti nel Paese, e il direttore dell’emittente Samanyolu, Hidayet Karaca. Ma le manette sono scattate anche per due capi di polizia tra cui Tufan Urguder, ex capo dell’antiterrorismo di Istanbul.

Le proteste dei gionalisti

Formalmente l'accusa per tutti è di aver formato un gruppo terrorista per rovesciare il governo, ma dietro gli arresti ci sarebbero le rivalità tra Erdogan e Fetullah Gülen, il capo di una corrente della destra islamica turca che si oppone all’Akp e considerato l’ideatore delle inchieste sulla famosa tangentopoli turca. Proprio un anno fa infatti dopo lo scandalo, che aveva toccato anche il figlio di Erdogan e quelli di tre ministri, era scoppiata la battaglia tra le due fazioni con il presidente turco che accusava l'ex amico di aver creato una sorta di stato parallelo per rovesciare l’esecutivo.

Critiche da Ue e Usa

"La libertà di stampa e di opinione sono punite in Turchia. In passato sono stati 200 i giornalisti finiti in prigione con l’accusa di terrorismo e senza il diritto a un giusto processo. Oggi si ricomincia" hanno commentato le associazioni dei giornalisti, mentre l’opposizione turca parla apertamente di "Colpo di Stato contro la democrazia". Critiche severe sono arrivate anche dal Dipartimento di Stato Usa e dall'Ue. In una nota congiunta l’Alto Rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, e il commissario alla politica di vicinato, Johannes Hahn, hanno giudicato gli arresti "incompatibili con la libertà di stampa, che è il fondamento della democrazia" e "contro i valori e gli standard dell’Europa cui la Turchia aspira a far parte".

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