Turchia, l’enigma della banconota da un dollaro dei golpisti: “Segnale per riconoscersi”
Una banconota da un dollaro statunitense con la stessa lettera iniziale nel numero di serie. Sarebbe questo lo strano segnale usato dai golpisti turchi per riconoscersi tra loro prima del tentativo di colpo di Stato dei militari poi represso dal governo di Erdogan. Ne sono convinti gli inquirenti di Ankara che ora indagano sul putsch messo in atto dalle forze armate del Paese. Secondo quanto riferisce l'agenzia statale Anadolu, la banconota infatti sarebbe stata trovata addosso e nelle case di numerosi presunti organizzatori del golpe arrestati in questi giorni dalla polizia turca nell'ambito delle operazioni post colpo di stato
In particolare la banconota sarebbe stata trovata in possesso del colonnello della gendarmeria Kamil Gunler, finito agli arresti, che la teneva nascosta in una busta sigillata all'interno di una cassaforte. Un'altra banconota con la stessa iniziale sarebbe stata trovata in casa dei giudici Neslihan Dagli e Guluzar Gulsen Firat e anche addosso al docente di una scuola coranica nella provincia orientale di Mus, Bahattin Turkaslan, e ancora in mano a poliziotti, imprenditori e accademici. Tutti sono tra gli arrestati dopo le purghe ordinate da Erdogan con l'accusa di essere fiancheggiatori di Fethullah Gulen, l'imam turco residente in Usa e ritenuto l'ispiratore del colpo di stato.
La presenza di questi dollari però è stata usata dalle autorità locali anche per ribadire nuovamente le accuse proprio contro gli Stati Uniti indicati come protettori di Gulen. Qualcuno nel Paese però si è spinto anche oltre fomentando la campagna lanciata in Turchia contro gli Usa e arrivando a ipotizzare che le banconote sono una prova del coinvolgimento di Washington nel colpo di stato e parlando persino di un finanziato attraverso la Cia.
