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Turchia, Erdogan blocca Twitter. Condanna Ue: “Atto inutile e vile”

Il provvedimento a seguito della pubblicazione in rete di registrazioni telefoniche che dimostrerebbero l’implicazione dello stesso primo ministro turco in atti di corruzione. Anche il presidente Gul interviene: “Inaccettabile”.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE – Ondata di reazioni al blocco di Twitter ordinato da Erdogan in Turchia – La "rabbia censoria" del primo ministro turco sta provocando reazioni sulla stampa locale e da parte dell'opposizione: Kemal Kilicdaroglu ha  denunciato una svolta autoritaria e chiede le dimissioni immediate di Erdogan. Cumhuriyet, quotidiano non governativo scrive che il blocco di Twitter "mette la Turchia al livello di paesi come la Corea del Nord". Sulla stessa linea anche Zaman, giornale più letto in Turchia, vicino alla confraternita islamica di Fetullah Gulen, che titola: "Duro colpo alla libertà, chiuso Twitter". Ed è proprio Twitter lo scenario principale della protesta contro il primo ministro turco. All'hashtag #TurkeyBlockedTwitter si leggono numerose critiche al provvedimento restrittivo del governo di Ankara. "Il bando dei social media è inaccettabile", twitta il presidente Abudallah Gul:

Anche la vice presidente della Commissione europea, Neelie Kroes, punta il dito contro la scelta di Erdogan di chiudere Twitter in Turchia, definendolo "infondato, privo di scopo e codardo":

Infine il commissario Ue all'allargamento, Štefan Füle, si dice "molto preoccupato":

Dalle parole ai fatti. La Turchia ha deciso di chiudere Twitter dopo che il primo ministro Recep Tayyip Erdogan aveva avvertito nel pomeriggio che avrebbe "spazzato via" il social network in 140 caratteri senza tenere in alcun conto "quello che dice la comunità internazionale". Lo riferisce la stampa locale. Nelle scorse settimane il premier aveva minacciato il pugno duro nei confronti della Rete con provvedimenti tra cui l'oscuramento di siti come Facebook e YouTube. Erdogan, che nell'ultimo hanno ha perso tantissimi consensi dopo le rivolte di Gezi Park ad Istanbul la e l'inchiesta di corruzione che lo ha chiamato in causa, ha accusato il Twitter di minacciare la sicurezza dello Stato.

Secondo il sito turco Hurriyet, poco prima della mezzanotte (erano quasi le 23 di giovedì in Italia) molti account della piattaforma di microblogging hanno cominciato a risultare irraggiungibili. L’accesso al sito è stato progressivamente ridotto in buona parte del Paese, tanto che il quartier generale di Twitter ha comunicato informazioni utili ai circa 10 milioni di utenti del social per continuare a pubblicare cinguettii e immagini via sms. "L'interdizione di Twitter in Turchia è senza fondamento, inutile e vile" così la commissaria europea per le nuove tecnologie, Neelie Kroes, ha condannato l'iniziativa di Ankara."Il popolo turco – ha continuato – e la comunità internazionale vedranno questo come una censura. Cosa che è davvero". C'è da dire che nei giorni scorsi la volontà di Erdogan di chiudere Twitter aveva contribuito ad una spaccatura col presidente Abdullah Gul, dello stesso partito islamico moderato Akp del premier,che  si era detto contrario alla mossa. E tra 10 giorni ci sono le elezioni locali.

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