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Le vittime italiane del terrorismo islamico

L’ultimo attentato islamista ad aver causato vittime italiane è la folle corsa del tir a Berlino. Dodici i morti, tra cui anche Fabrizia Di Lorenzo, trentunenne di Sulmona.
A cura di Redazione
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Attentato di Strasburgo (11 dicembre 2018)

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È morto il 14 dicembre 2018, dopo tre giorni in coma farmacologico, Antonio Megalizzi, giornalista italiano di 28 anni rimasto ferito durante l'attentato a Strasburgo dell'11 dicembre. Antonio, originario di Trieste, si era laureato a Verona ma lavorava nella cittadina francese come giornalista per una radio universitaria. Era in giro con due sue amiche quando è stato colpito alla testa da un colpo di pistola esploso dall'attentatore. Le sue condizioni sono da subito apparse gravi, poi è entrato in coma farmacologico da cui non si è più risvegliato

Attentato a Barcellona (17 agosto 2017)

Intorno alle 17 di giovedì 17 agosto un furgone sfreccia nella frequentatissima Rambla di Barcellona. Al suolo si contano decine di feriti, ma soltanto dopo diverse ore si può dare un numero ufficiale dei morti: sono 14, a cui si aggiungono oltre 100 feriti. Tra i defunti tre italiani: Bruno Gulotta, 35enne di Legnano in vacanza con moglie e le due figlie, Luca Russo, 29enne di Bassano del Grappa che era a Barcellona con la fidanzata, e Carmela Lopardo, residente in Argentina ma nata nella provincia di Potenza. Nella notte quattro terroristi vengono fermati e uccisi prima di poter compiere una strage. Si trovavano a Cambrils, a 110 km circa dal capoluogo catalano.

Strage di Berlino (19 dicembre 2016)

Fabrizia Di Lorenzo, vittima della strage di Berlino
Fabrizia Di Lorenzo, vittima della strage di Berlino

Erano circa le 20.15 di lunedì 19 dicembre quando un tir con targa polacca proveniente dall'Italia irrompe nel mercatino di Natale di Breitscheidplatz, nel quartiere Charlottenburg di Berlino. Alla guida c'era probabilmente Amri Anis, tunisino che aveva scontato quattro anni di carcere in Italia, che avrebbe ucciso anche Lukasz Urban, l'autista polacco a cui era stato sottratto l'autoarticolato e che, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe cercato fino all'ultimo di evitare la strage. I morti sono 12, i feriti 48. Tra le vittime anche Fabrizia Di Lorenzo, trentunenne di Sulmona da anni a Berlino.

Strage a Nizza (14 luglio 2016)

Da sinistra: Angelo D'Agostino, Gianna Muset, Carla Gaveglio, Maria Grazia Ascoli e Mario Casati
Da sinistra: Angelo D'Agostino, Gianna Muset, Carla Gaveglio, Maria Grazia Ascoli e Mario Casati

Tra le 84 persone uccise da Mohamed Lahouaiej Bouhlel, 31enne di origina tunisina, scagliatosi con un tir sulla folla che attendeva di guardare i fuochi d'artificio per la festa della Bastiglia sulla Promenade des Anglais, a Nizza, ci sono anche 5 italiani, ma ancora molti sono i dispersi e i connazionali non rintracciabili. Le vittime, confermate dalla Farnesina, sono Mario Casati, di 90 anni, e sua moglie Maria Grazia Ascoli, una coppia di loro amici, Angelo D'Agostino e Gianna Muset, e la 48enne Carla Gaveglio, che era in compagnia della figlia la sera dell'attentato. La ragazza risulta ferita. L'attacco è stato rivendicato dall'Isis, ma gli inquirenti nutrono ancora forti dubbi sull'appartenenza dell'attentatore a Daesh.

Strage a Dacca, in Bangladesh (1 luglio 2016)

L'ultimo attentato firmato dall'Isis è avvenuto a inizio luglio 2016 di nuovo a Dacca, in Bangladesh. Qui, in un ristorante del quartiere diplomatico frequentato prevalentemente da stranieri, un commando di jihadisti si è barricato con almeno una trentina di persone, di cui solo 13 sono riuscite a sopravvivere. Tra i morti, anche nove italiani, tutti manager e lavoratori di aziende nostrane impegnate nel settore tessile. Una delle vittime, Simona Monti, aveva da poco scoperto di essere incinta. Dei sette terroristi, sei sono stati uccisi e uno catturato. Sono deceduti nel conflitto a fuoco durato più di quattro ore anche due poliziotti.

Attentati a Bruxelles (23 marzo 2016)

Nel corso degli attentati che colpiscono al cuore l'Europa a Bruxelles, l'ennesima vittima italiana, tra le 32 accertate degli attacchi all'aeroporto e in metropolitana, è Patricia Rizzo, funzionaria dell'Ue. Dopo tre giorni di ricerche, il suo corpo è stato identificato grazie all'esame del Dna. Aveva solo 48 anni e da tempo viveva in Belgio. I suoi nonni erano siciliani e da piccola si era trasferita in Nord Europa insieme ai genitori, non dimenticando mai la sua patria d'origine. Si trovava nel metrò al momento della strage, mezzo che prendeva tutte le mattine per recarsi a lavoro. A questo lutto bisogna aggiungerne un altro, quello per la morte di Jennifer Scintu, 29enne tedesca di origine sarda, in viaggio con il marito per festeggiare il primo anno di matrimonio. Per lei quella di Bruxelles era una tappa intermedia per raggiungere gli Stati Uniti.

Blitz in Libia (3 marzo 2016)

Due italiani vengono uccisi "per errore" durante un raid delle forze di sicurezza libiche contro l'Isis a Sabrata. Si tratta di Fausto Piano e Salvatore Failla, dipendenti della società di costruzioni Bonatti, rapiti nel luglio 2015 insieme ad altri due italiani Gino Pollicardo e Fausto calcagno, che invece sono riusciti a fuggire. Il primo, 61 anni, era originario di un paesino in provincia di Cagliari, il secondo, 47 anni, di Siracusa. Da anni lavoravano per l'azienda che si occupa di assistenza e manutenzione alla stazione di compressione che manda gas in Italia. Sulla dinamica dello scontro a fuoco le opinioni restano discordanti, alcuni testimoni avrebbero addirittura dichiarato che i due connazionali erano armati al momento dell'incidente, anche se ciò non è mai stato confermato.

Attacco ad Ouagadougou, in Burkina Faso (15 gennaio 2016)

E' un bambino italiano di soli 9 anni la vittima dell'attentato nel caffè "Le Cappuccino" ad Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Si tratta del piccolo Michel Santomenna, figlio minore del titolare italiano del ristorante preso di mira dagli assalitori. Il piccolo è morto con la madre e altri componenti della sua famiglia, che si trovavano tutti all'interno del locale al momento dell'attacco. In totale, le vittime accertate della strage risultano essere 29.  Anche se non è stato rivendicato dall'Isis ma da Al Qaeda, si inserisce nella striscia di morte che unisce le vittime nostrane del terrorismo islamico.

Strage di Parigi (13 novembre 2015)

La notte del 13 novembre 2015 l'Isis mette in atto una serie di attentati che sconvolgono Parigi. Tra questi, l'improvvisa irruzione al teatro Bataclan dove centinaia di giovani sono riuniti per ascoltare il concerto live della band americana Eagles of Death Metal. All'interno si trovava anche Valeria Solesin, studentessa italiana prestata alla ricerca francese. Ventotto anni e originaria di Venezia, era insieme ad alcuni amici e al fidanzato, riuscito a scappare dalla furia omicida dei terroristi. "Ci mancherà molto – ha dichiarato alla stampa la madre della ragazza – ma, visto il percorso che stava facendo, mancherà molto anche al nostro Paese per le doti che aveva".

Attentato a Dacca, in Bangladesh (28 settembre 2015)

Prima dei fatti dello scorso 1 luglio, il Bangladesh era già stato teatro di morte per un italiano. Nel settembre del 2015 perse la vita sempre nel quartiere diplomatico di Dacca Cesare Tavella, cooperante romagnolo di 51 anni che da anni viaggiava per il mondo insegnando il suo mestiere, quello di veterinario agricoltore. Come sottolineato dai risultati dell'autopsia sul suo corpo, è stato ucciso da tre colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata. A rivendicare l'attacco su Twitter, ancora una volta gli uomini dello Stato islamico. Il Site Institute, società statunitense che monitora le attività dei jihadisti online, ne pubblicò il testo integrale: "In un'operazione speciale dei soldati del Califfato in Bangladesh – si legge – una pattuglia ha preso di mira lo spregevole crociato Cesare Tavella dopo averlo seguito in una strada di Dacca. Ai membri della coalizione crociata diciamo: non sarete sicuri nelle terre dei musulmani. E' solo la prima goccia di pioggia".

Attacco al Museo Bardo di Tunisi (18 marzo 2015)

La linea di sangue che collega le vittime italiane dell'Isis ha inizio a Tunisi. La Capitale della Tunisia è una delle prime città ad essere colpita dallo Stato islamico. Il 18 marzo 2015 un gruppo di terroristi ha fatto irruzione al Museo Bardo, facendo 22 morti. Tra di loro, anche quattro turisti italiani: Giuseppina Biella, Orazio Conte, Francesco Caldara e Antonella Sesino, quest'ultima dipendente del Comune di Torino. I due uomini si trovavano all'interno della struttura al momento dell'attentato e sono stati i primi ad essere identificati. Anche loro torinesi, viaggiavano con le rispettive mogli, entrambe ferite nella stessa occasione.

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