Tsipras chiede alla Germania 270 miliardi di risarcimento per l’occupazione nazista

A più di un anno di distanza dal braccio di ferro tra il governo greco e l'Unione Europea in merito a un nuovo piano finanziario in cambio di riforme, il governo guidato da Alexis Tsipras torna alla carica: in occasione della commemorazione del massacro di Kommeno, quando le ruppe naziste uccisero 317 civili, il primo ministro ellenico ha dichiarato di essere disposto ‘a fare di tutto' pur di ottenere dalla Germania di Angela Merkel un risarcimento per i danni materiali provocati dall'occupazione tedesca del Paese durante la Seconda Guerra mondiale. Nello specifico il premier ellenico ha chiesto a Berlino 269,5 miliardi di euro.

Somma esorbitante? Difficile dirlo, visto che con il governo Tsipras per la prima volta è stata istituita una speciale commissione di esperti chiamata a quantificare economicamente i danni causati dalla Germania nazista di Hitler alla Grecia. Inutile specificare che un eventuale pagamento della somma da parte del governo tedesco rappresenterebbe una vera e propria manna per un paese che, malgrado i fortissimi tagli imposti, ha ancora un debito pubblico di circa 300 miliardi di euro e molti anni davanti prima di riuscire a mettere in ordine i conti.

Il governo – ha spiegato Tsipras ieri – farà "tutto il necessario" per ottenere dalla Germania il pagamento dei rimborsi di guerra legati all'occupazione nazista. "Per la prima volta – dice il premier – abbiamo una strategia nazionale" per pretendere il pagamento dei danni di guerra di guerra, su cui Berlino rifiuta categoricamente di trattare. Il 16 agosto 1943 nel villaggio di Kommeno le truppe naziste massacrarono 317 civili. La Germania non ha mai risarcito la Grecia per i danni inflitti ed ha sempre sostenuto che dopo la riunificazione del Paese la questione è stata definitivamente risolta.