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Trump Presidente, cosa succede in Europa adesso

Ecco cosa cambia nel Vecchio Continente dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
A cura di Flavia Guidi
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Questa campagna elettorale è stata pervasa così massivamente da scandali, pancia, urla e insulti, che i programmi dei due candidati —o la mancanza di un programma in caso di Trump—sono passati in secondo piano.

Oggi, però, tra lo shock dei mercati e del mondo intero, si è realizzato ciò probabilmente nessuno riteneva davvero possibile: Donald Trump ha sconfitto sonoramente la candidata democratica, diventando il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti.

Una volta che ci saremo disintossicati da questa campagna e da tutto ciò che nell'immediato la seguirà, arriverà il momento di cercare di capire cosa vuole dire questa sua elezione nel concreto: come ha veramente intenzione di governare gli Stati Uniti e quale ruolo vuole che essi giochino nella delicata scacchiera mondiale. Ma anche, per quello che ci riguarda più direttamente, cosa significa la sua presidenza per l'Italia, e più generalmente per l'Europa.

A grandi linee, è verosimile il messaggio che è passato oltreoceano durante la campagna, e che dipingeva uno scenario del tutto inesplorato e a tratti apocalittico in caso di una vittoria di Trump.  In pratica, ecco cosa possiamo aspettarci succeda in Europa una volta che Donald Trump si insedierà alla Casa Bianca.

Per quanto riguarda la politica estera, i messaggi di Donald Trump rispecchiano il resto del suo programma: poco realistici e contraddittori. Se da una parte infatti, il candidato Repubblicano ha dichiarato che garantirebbe la “pace mondiale” e che chiuderebbe gli Stati Uniti nel loro “splendido isolazionismo”, dall’altra asserisce di voler potenziare l’esercito americano, distruggere l'ISIS e far di nuovo dell’America la superpotenza assoluta.

Ciò che è certo è Trump, se si è guadagnato l’appoggio di leader di partiti della destra estrema come Marine Le Pen in Francia e Matteo Salvini in Italia, viene guardato come una minaccia sia dai mercati europei, come dimostra la reazine di stamani alla sua elezione, che dai vari leader.

A inasprire l’antipatia europea nei suoi confronti, e al tempo stesso a palesarne la reciprocità, è stata sicuramente la sua posizione in merito alla Brexit. In quell’occasione, Trump oltre ad aver evidenziato una scarsa conoscenza della situazione politica britannica, ha ribadito la marginalità che l'Europa rivestirebbe nella sua politica. Trump si è infatti schierato con l’uscita dell’Inghilterra dall’Europa, cavalcando e fomentando i vari movimenti anti-europeisti.

Un altro punto che rende Trump una minaccia per l'Europa è la sua posizione sulla NATO. Trump si è espresso contro l'alleanza, che ha definito una struttura "obsoleta" e della quale vorrebbe rivedere le condizioni. Ma non è solo questo che vede il candidato repubblicano in una posizione totalmente opposta rispetto all’avversaria: a preoccupare l’Europa è anche la stima reciproca tra Trump e Vladimir Putin. Oltre ad aver incoraggiato la Russia a spiare gli Stati Uniti al fine di danneggiare la sua sfidante democratica, un eventuale sodalizio tra le due potenze potrebbe incoraggiare le spinte espansionistiche della Russia, costituendo un rischio per i già deboli equilibri europei e per le vecchie alleanze tra potenze europe e Stati Uniti.

Rimane, per ultimo ma non meno importante, il potere che Trump potrebbe avere nel dar forza ai movimenti di estrema destra europei e ai venti anti-europeisti che da tempo minacciano l'esistenza stessa dell'Unione, e con essa l'equilibrio politico che abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni.

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