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Trump nomina il capo del Pentagono e annuncia: “Costruiremo muro al confine col Messico”

Il presidente statunitense sugli immigrati: “Non sappiamo chi sono, da dove vengono, cosa pensano, li terremo fuori dal Paese”.
A cura di Davide Falcioni
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Sembrava aver accantonato le intenzioni più bellicose e radicali e non pochi avevano effettivamente immaginato che le dichiarazioni di Donald Trump in campagna elettorale fossero in realtà solo un modo per catturare voti facili. Il neo eletto presidente statunitense, tuttavia, potrebbe fare sul serio almeno per quanto concerne la costruzione del muro al confine con il Messico, ma anche altri aspetti del suo programma di governo. Intervenuto in occasione di un comizio a Cincinnati, Trump ha confermato che il muro verrà realizzato e dichiarato che l'Obamacare – la riforma del sistema sanitario voluta dal suo predecessore – verrà "abolita e sostituita". Non solo: durante il ‘thank you tour' organizzato per ringraziare i suoi elettori il Repubblicano ha annunciato il nome del nuovo numero uno del Pentagono: sarà l'ex generale dei Marine James Mattis.

Nominato futuro capo del Pentagono, sarà James Mattis, soprannominato "cane pazzo"

"Nomineremo Mad Dog (cane pazzo, il soprannome del generale, ndr) Mattis come segretario alla Difesa", ha affermato Trump. L'ufficiale, 64 anni, è un generale dei Marine in pensione ed è una figura estremamente rispettata nelle forze armate per sua esperienza in Afghanistan e Iraq. Per assumere la guida del Pentagono secondo il Washington Post Mattis avrà bisogno che il Congresso vari una nuova legislazione, poiché secondo la legge federale non può essere ministro della Difesa un militare che sia stato in servizio nei precedenti 7 anni: lui ha abbandonato la divisa solo quattro anni fa.

Trump: costruiremo il muro al confine con il Messico

Trump ha anche dichiarato di essere intenzionato a mantenere la promessa di costruire un lungo muro al confine con il Messico, opera che nelle sue intenzioni dovrebbe risolvere il problema dell'immigrazione: "Non sappiamo chi sono, da dove vengono, cosa pensano, li terremo fuori dal Paese". L'"atrocità" commessa all'università dell'Ohio – dove uno studente somalo che ha ferito 11 persone con la sua auto e un coltello – "dimostra la minaccia alla sicurezza creata dai nostri molto stupidi programmi sui rifugiati politici". Il repubblicano ha poi aggiunto, forse per smorzare i toni: "Cerchiamo pace e armonia con ogni nazione, ma metteremo l'America davanti a tutto. Il globalismo è meraviglioso, ma ora vogliamo concentrarci sulla nostra comunità nazionale".

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