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Trump: “C’è la Russia dietro gli hacker. Costruiremo il muro, il Messico ci rimborserà”

Il presidente eletto degli Stati Uniti ha tenuto la sua prima conferenza stampa ufficiale: “Piaccio a Putin? E’ una cosa positiva”. Sulla riforma sanitaria voluta da Obama: “E’ un completo e totale disastro. Sarà abrogata e sostituita”. E poi conferma il muro al confine.
A cura di Biagio Chiariello
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“C’è la Russia dietro l'hackeraggio della campagna presidenziale Usa. Forse anche altri Paesi”. E' quello che “pensa” il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Il nuovo inquilino della Casa Bianca lo ha esternato durante la sua prima conferenza ufficiale, durante la quale ha parlato anche del dossier sul presunto rapporto con Mosca. "Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che quelle notizie erano false. Rispetto il fatto che lo abbia detto" ha spiegato il miliardario di New York.  "Non sono ricattabile" ha precisato Trump che sostiene di aver sempre mantenuto un “comportamento ineccepibile” fuori dagli Stati Uniti. "Piaccio a Putin? E' una cosa positiva. Non so che tipo di relazioni avrò con lui ma spero siano positive" ha aggiunto nel suo discorso dalla Trump Tower. Il tycoon ha inoltre aggiunto di non avere "debiti, prestiti o accordi di alcun tipo" con il governo di Mosca riaffermando che nessuno, in Russia, sia in possesso di materiale compromettente su di lui.

Trump attacca la stampa

Come di consueto, Trump non ha mancato di lanciare qualche frecciata contro la stampa, colpevole di aver diffuso informazioni “scorrette, magari alcune anche fornite dai servizi di intelligence: voglio dire che sono infondate e non avrebbero mai dovuto essere scritte o diffuse" ha detto proprio in riferimento ai vociferati ricatti russi. "Una cosa del genere non dovrebbe mai essere scritta o pubblicata. Alcuni giornalisti non mi hanno trattato bene, ma in questo caso sono andati contro queste notizie false. Vorrei fare i complimenti ai giornalisti in sala, ho grande rispetto per la libertà di stampa" ha detto ancora il Presidente USA.

Dall'Obamacare al muro col Messico

Trump ha ammesso di “non vedere l'ora di giurare da presidente” e che terrà conferenze “quasi quotidiane” con la stampa, prima di confermare quello che è stato uno dei suoi cavalli di battaglia durante la campagna elettorale contro Hillary Clinton: la cancellazione dell'Obamacare: "E' un completo e totale disastro, sarà abrogato e sostituito il prima possibile" ha detto senza peli sulla lingua il Presidente eletto. E ha parlato anche di un altro tema molto dibattuto nei mesi che hanno preceduto la sua elezione: il muro al confine con il Messico. "Lo costruiremo. Potremo aspettare un anno, un anno e mezzo ma lo voglio. E il Messico ci rimborserà in qualche modo” ha assicurato.

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