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Trump: “Basta scarcerazioni da Guantanamo”, ma Obama va avanti: “Aspetti il 20 gennaio”

Scontro tra Barack Obama e Donald Trump sul carcere dove sono detenuti i presunti terroristi. Il tycoon: “Scarcerazioni vanno fermate”. La Casa Bianca: “Nuovi trasferimenti a breve, Trump aspetti di entrare in carica”.
A cura di Antonio Palma
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Come ha confermato lo stesso neo presidente Usa, non sembra affatto una transizione pacifica quella che sta avvenendo alla Casa bianca tra il Presidente uscente Barack Obama e quello eletto Donald Trump. Dopo i botta e riposta delle settimane scorse, un nuovo terreno di scontro si è aperto tra i due in relazione alla gestione del carcere di Guantanamo, a Cuba, dove vengono rinchiusi i presunti terroristi fermati dalle forze statunitensi nel mondo dopo la tragedia dell'11 settembre 2001. Il primo a intervenire è stato Trump come di consueto attraverso il suo account twitter. "Non dovranno esserci altre scarcerazioni. Sono persone estremamente pericolose e non si deve consentire che tornino sul campo di battaglia", ha twittato infatti il tycoon a pochi giorni dal suo insediamento.

Una uscita non accolta bene dall'amministrazione Obama che ha invitato il neo presidente a stare al suo posto fino al giorno dell'insediamento, il prossimo 20 gennaio. Dalla Casa Bianca infatti hanno immediatamente  replicato a Trump annunciando "ulteriori trasferimenti prima del 20 gennaio", mentre il portavoce di Obama, Josh Earnest, ha commentato: "Trump avrà l'occasione di mettere in atto la politica che giudica più efficace quando entrerà in carica il 20 gennaio". I trasferimenti di detenuti da Guantanamo erano stati fortemente voluti da Obama che attraverso rimpatri nei Paesi di provenienza e la consegna agli alleati è riuscito a liberarsi di molti presunti terroristi detenuti. Un obiettivo che ha deciso di perseguire anche negli ultimo giorni del suo mandato trasferendo circa un terzo dei 59 rimasti nella prigione.

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