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Truffe agli anziani, stop a cambi di contratto e promozioni telefoniche

In arrivo una nuova legge per contrastare le truffe nei confronti degli ultrasessantacinquenni: previsto l’arresto e multe salatissime anche per chi si introduce in casa con l’inganno.
A cura di Redazione
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È il Corriere della Sera a fare il punto sul percorso parlamentare della nuova legge contro le truffe agli anziani, che ora ha ricevuto il via libera della Commissione Giustizia della Camera dei deputati. La proposta, che si chiama tecnicamente "modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, concernenti i delitti di truffa e di circonvenzione di persona incapace commessi in danno di persone ultrasessantacinquenni", mira a rendere più pesanti le pene per chi commette reati contro le persone anziane, prevedendo anche nuovi strumenti a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Ad esempio, non si farà più riferimento alla parola "truffa", ma a quella "frode", rendendo più semplice l'individuazione del trasgressore. Inoltre, non si potranno più chiudere contratti telefonici, ad esempio per cambiare gestore di una utenza, se prima non sarà stata verificata l'età della persona cui si chiede la modifica contrattuale. Un modo per evitare le attività fraudolente da parte di alcuni gestori che "simulano" vantaggi o promozioni ai danni di anziani. Allo stesso modo, sarà punita con maggiore severità l'introduzione in casa di anziani soli da parte di venditori o presunti tali, così come nuove sanzioni sono previste nei confronti di chi si avvicina agli ultrasessantenni nelle immediate vicinanze di banche o uffici postali.

Il passaggio centrale della nuova norma è condensata in questo comma: "Chiunque, con mezzi fraudolenti, induce una persone che versi in situazione di vulnerabilità psicofisica in ragione dell’età avanzata, a dare o promettere indebitamente a sé o ad altri denaro, beni o altra utilità, commettendo il fatto nell’abitazione della persona offesa op in un altro luogo di privata dimora, all’interno o in prossimità di uffici postali o di sedi di istituti di credito, di luoghi di cura o di ritrovo di persone anziane o di case di riposo ovvero simulando un’offerta commerciale di beni o servizi, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 400 a euro 3000".

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