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Trovato morto Carlo Masoero: 60enne italiano, disperso da 8 giorni sull’Himalaya

Originario di Fossano, professore in pensione, si era allontanato da solo dal campo base in Ladakh, sul versante indiano del massiccio. A confermare la tragica notizia, su Facebook, sono stati alcuni amici, che con la vittima condividevano la passione per la montagna e per la politica.
A cura di Biagio Chiariello
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È stato ritrovato morto Carlo Masoero. L’alpinista del Cuneese era scomparso tra le montagne dell’Himalaya domenica 17 settembre. Professore in pensione, appassionato di montagna e di viaggi, era impegnato in un trekking in Ladakh, nel Nord dell’India. Si era allontanato, senza fare ritorno, dal gruppo di cui faceva parte, fermatosi nel campo base dello Stok Kangry, una vetta di oltre 6000 metri sul versante indiano del massiccio.

Il suo corpo è stato ritrovato a circa un’ora e mezza di cammino. A darne notizia, sui social, sono alcuni amici, che con la vittima condividevano la passione per la montagna e per la politica. “Un compagno insostituibile, un amico fraterno. Non me ne faccio una ragione", aveva scritto su Facebook Fabio Panero, segretario piemontese di Rifondazione comunista, partito in cui Masoero militava da molti anni. “Un Compagno `spigoloso´, spesso non aveva problemi a dirti quello che pensava, senza ipocrisie o giri di parole. Critico ma sincero – lo ricorda il consigliere comunale di Cuneo Nello Fierro -. Hasta Siempre Carlo!”.

Grande cordoglio nella sua città, Fossano. Carlo Masoero era in pensione. “La morte – spiega uno dei suoi sei figli, Luigi Masoero – è legata a un banale incidente di montagna. Una caduta. Confermo che la zona non era, di per sé, pericolosa”.  Era stato insegnante di italiano e storia alle Medie e poi professore di Filosofia al Liceo Scientifico di Savigliano. La moglie, Vera Debenedetti, è morta 5 anni fa proprio il 24 settembre. “Voglio ringraziare a nome di tutta la famiglia per la competenza e l’umanità il personale della Farnesina e dell’Ambasciata italiana in India – conclude Luigi Masoero -. Grazie anche a tutti quelli che hanno cercato nostro padre, le guide e i militari dell’Esercito. Un riconoscimento speciale anche al consolato indiano di Milano”.

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