Trovati sul Monte Bianco i resti di un alpinista scomparso da oltre 30 anni
Il ghiacciaio della Brenva, sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco, ha riportato alla luce dei resti umani di un alpinista scomparso molto probabilmente negli anni ottanta.
I resti sono stati recuperati dal Soccorso alpino della guardia di finanza (Sagf) di Entreves con l'elicottero delle fiamme gialle a circa 1.700 metri di quota quindi trasferiti nella camera mortuaria del cimitero di Courmayeur. Del ritrovamento è stata immediatamente informata anche la procura di Aosta e l'istituto di medicina legale della città.
Accanto ai resti umani sono stati trovati uno zaino e una piccozza di marchi francesi, e a una prima analisi sembrerebbero prodotti verso la metà degli anni ottanta. I militari della Guardia Di Finanza verificheranno la lista degli scomparsi in quel periodo e incroceranno le loro informazioni con quelle in possesso della gendarmeria francese. "Con lo scioglimento dei ghiacciai aumentano i ritrovamenti di questo tipo", spiega il maresciallo Delfino Viglione, al comando della stazione Sagf di Entreves.
Monte Bianco, scomparso un alpinista giapponese
Il "Bianco" continua ad essere anche oggi una delle mete predilette dagli appassionati di alpinismo, e capita che appassionati di montagna facciano perdere le loro tracce: il Peloton de gendarmerie de haute montagne di Chamonix ha segnalato, a tal proposito, proprio ieri la scomparsa di un alpinista giapponese, che lunedì è salito verso la vetta del Monte Bianco, a 4.810 metri, attraverso la via dei tre monti. L’uomo, Hironobu Shimosawa, ha 35 anni e dovrebbe trovarsi tra il Mont Maudit e la vetta del Bianco; indossa una giacca di goretex arancione e un casco verde; è un alpinista esperto.
