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Media USA: “Trovate morte le donne sospettate di aver ucciso il fratello di Kim Jong-un”

Secondo alcune fonti giapponesi e sud coreane le due donne sarebbero state uccise da un agente dei servizi segreti.
A cura di Davide Falcioni
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Sarebbero state trovate morte in circostanze ancora tutte da chiarire le due donne sospettate della morte per avvelenamento di Kim Jong-nam, il fratellastro maggiore del leader nordcoreano Kim Jong-un. A renderlo noto è il corrispondente dell'emittente americana Abc a Seul. "Ci sono notizie secondo cui potrebbero essere già morte", ha confermato l'agenzia Kyodo news, così come anche altre fonti giapponesi hanno affermato che il decesso delle due non sarebbe avvenuto per un incidente, bensì per mano di un agente segreto. Naturalmente il condizionale è d'obbligo, come per tutti gli altri casi riguardanti la Corea del Nord, ma si tratta di un evento tutt'altro che improbabile. Secondo il Guardian, invece, la polizia malese avrebbe arrestato una donna in possesso di un passaporto vietnamita in relazione all'omicidio di Kim Jong Nam: in manette la 28enne Doan Thi Huong. Al momento non sono noti altri dettagli.

Kim Jong-nam assassinato in aeroporto

Kim Jong-nam è stato assassinato due giorni fa mentre attendeva di imbarcarsi all'aeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia, su un aereo per Macao. Nel giro di poche ore le autorità malesi hanno diffuso la fotografia di una delle due donne sospettate di aver commesso l'omicidio. Le immagini sono state catturate dalle telecamere di sicurezza del Terminal 2 dell'aeroporto di Kuala Lumpur e mostrano una donna dai tratti asiatici, con addosso una maglietta con la scritta "Lol" e una gonna blu, ripresa pochi istanti prima di salire su un taxi. Secondo la polizia potrebbe essere stata lei a iniettare al fratello del leader nordcoreano una sostanza chimica velenosa.

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L'uomo era in possesso di documenti falsi

Il caso, tuttavia. è fitto di misteri: Khalid Abu Bakar, capo della polizia malese, ha infatti rivelato che in possesso della vittima sono stati trovati documenti che riportano il nome di Kim Choled, nato a Pyongyang nel giugno 1970. L'uomo avrebbe dovuto imbarcarsi per Macao. Ulteriori e più approfondite verifiche hanno dimostrato che in realtà la vittima viaggiava con documenti falsi e che la sua vera identità è quella di Kim Jong-nam, 45 anni, anni fa considerato principale erede del padre Kim Jong-il, ma in seguito caduto in disgrazia ed espratriato dalla Corea del Nord senza alcun incarico ufficiale.

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