Trieste, sequestrato carico di 800 armi proveniente dalla Turchia e diretto in Belgio
Un carico di circa 800 fucili a pompa, provenienti dalla Turchia e diretti in Germania, Olanda e Belgio è stato sequestrato al porto di Trieste. L'operazione è stata condotta dalla guardia di finanza e l'agenzia delle dogane e dei monopoli del capoluogo giuliano nell'ambito dei controlli sul traffico di merce che quotidianamente raggiunge lo scalo marittimo in Friuli. Le armi da guerra erano trasportate, senza autorizzazioni, da un autoarticolato olandese condotto da un cittadino turco. Il carico era composto da 781 fucili a pompa modello ‘Winchester SXP’ da 12-51 cm, 66 fucili a pompa ‘Winchester SXP’ da 12-41 cm. e 15 calci per fucile. Il rappresentante legale dell'azienda turca produttrice dei fucili è stato denunciato. Le armi erano contenute in centinaia di scatole di cartone, ciascuna delle quali contenente un fucile a pompa.
"Dopo i recenti episodi di terrorismo e la gravità dello scenario internazionale, le fiamme gialle hanno elevato sensibilmente il livello di guardia nei controlli alla frontiera, nei porti ed aeroporti, recependo le sensibilizzazioni ricevute, tra gli altri, dal ministero dell'Interno e, da ultimo, in ambito locale, dal Procuratore Capo della Repubblica, Mastelloni", hanno sottolineato le fiamme gialle di Trieste. Il rischio infatti è che il porto nella città friulana venga usato come nodo di transito di traffici illegali, quindi "è stata subito attivata una rete di controlli a maglie più strette, prevenendo traffici illegali di merci provenienti dal mare, avvalendosi dello scalo portuale triestino, ovvero a mezzo di autoarticolati che superano il confine attraverso i principali valichi di frontiera del Nord Est".
