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Treviso, rivolta contro l’arrivo di 101 profughi. Incendiati letti dei rifugiati

I cittadini di Quinto di Treviso in rivolta contro l’arrivo in città di 101 profughi destinati dalla Prefettura all’interno di appartamenti sfitti.
A cura di Davide Falcioni
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E' bastato l'arrivo di un centinaio di migranti che occuperanno una trentina di appartamenti vuoti per innescare a Quinto, in provincia di Treviso, una rivolta senza precedenti. Decine di cittadini fin dal pomeriggio di ieri sono scesi in strada per contestare la decisione del prefetto, ma la situazione è letteralmente degenerata nel corso della notte trasformando una pur vivace protesta in una ribellione dai contorni paradossali. Gli appartamenti destinati ai 101 immigrati, che come è noto vengono regolarmente pagati ai proprietari, sono stati presi d'assalto dai cittadini veneti che li hanno svuotati di tutto ciò che c'era al loro interno: televisori, mobili, divani, sedie, vestiti.

I mobili sono stati gettati in strada e incendiati, mentre un operatore che si occupa dell'accoglienza degli stranieri è stato aggredito fisicamente dopo una discussione. Molte persone hanno trascorso la notte accampate in tenda davanti alla propria casa, forse nel timore (o nella speranza?) che gli scontri si facessero più accesi.

I migranti, tutti profughi pienamente in diritto di rimanere in Italia, erano stati trasferiti dalla Prefettura di Treviso dopo essere stati ospitati, in via temporanea, in altre strutture. Le autorità avevano quindi individuato in alcuni appartamenti di Quinto una soluzione adeguata ad offrire ospitalità a 101 profughi. Dall'altra parte, però, non si sono fatte attendere le rimostranze dei cittadini, letteralmente terrorizzati dalla possibilità che quei 101 esseri umani potessero rimanere a lungo. Eppure, come è ovvio, la collocazione dei migranti aveva rispettato l'iter legislativo, con la Prefettura che aveva stipulato un contratto con la società immobiliare proprietaria dei condomini e una cooperativa che si occupa della gestione dei rifugiati.

La protesta è stata cavalcata dalla Lega Nord e persino dal governatore del Veneto Luca Zaia, che nel pomeriggio di oggi si recherà a Quinto ad offrire solidarietà ai cittadini: "Ormai non sono più solo i sindaci a ribellarsi, ma anche i cittadini, in un territorio che continua a pagare un prezzo elevatissimo a causa del dilettantismo di Renzi e Alfano. Fa bene la gente a reagire contro un Governo che oggi in un comune da 9.000 abitanti scarica senza preavviso due corriere di clandestini, senza identità, senza storia, senza controlli medici".

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