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Trentino, caduta durante la cordata: dopo la mamma muore anche il piccolo Cesare

L’adolescente faceva parte del gruppo di nove persone coinvolte nella caduta durante la scalata sul ghiacciaio della Presanella, costata la vita alla madre ad un altro uomo. I suoi organi saranno donati.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante ogni tentavo di salvarlo da  parte dei medici, purtroppo non ce l'ha fatta il piccolo Cesare Ziboni, il ragazzino di 13 anni rimasto coinvolto nella terribile caduta avvenuta domenica durante la cordata sulle Alpi Retiche, in Trentino Alto Adige, e costata la vita già a due persone tra cui la madre. L'adolescente, che doveva compiere i 14 anni tra poco, è deceduto intorno all'ora di pranzo di lunedì all'ospedale di Trento dove era stato trasportato d'urgenze  e dove era stato ricoverato per le gravissime ferite riportate nella caduta sul ghiacciaio della Presanella.

Le sue condizioni fin dal primo momento erano apparse subito gravissime e il 13enne non ha mai ripreso conoscenza. I suoi organi saranno donati. Nello stesso tragico incidente hanno perso la vita la madre , la 41enne Raffaella Zanotti, e un altro membro del gruppo e amico di famiglia, il 45enne Luciano Bertagna. Resta ricoverato in gravi condizioni il padre del 13enne, che è stato trasferito nel reparto di rianimazione degli Spedali civili di Brescia.

Dimesso intanto il fratello 21enne del ragazzo, anche lui parte del gruppo di nove persone precipitate durante la scalata in Trentino, tutti bresciani di Sale Marasino. Restano ricoverati all'ospedale  Santa Chiara di Trento, infine, gli altri coinvolti: un uomo di 47 anni, una donna di 37 anni e il figlio, non ancora 14enne. Il marito e padre di questi ultimi due, 45 anni,  si trova ricoverato invece a Bolzano.

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