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Trenitalia condannata per ritardi e cancellazioni dopo denunce dei pendolari

L’Autorità per i Trasporti ha deliberato tre sanzioni amministrative pecuniarie. L’accusa è di non aver rispettato le norme che regolano “i diritti e gli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario”. Le sanzioni ammontanto complessivamente a tredicimila euro.
A cura di C. T.
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L'Autorità per i Trasporti ha punito Trenitalia per i continui ritardi e disservizi su alcune linee usate dai pendolari, deliberando l'irrogazione di "tre sanzioni amministrative pecuniarie" nei confronti dell'azienda. L'accusa è di non aver rispettato le norme che regolano "i diritti e gli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario". Le sanzioni ammontanto complessivamente a tredicimila euro.

La condanna è arrivata in seguito a diverse segnalazioni arrivate all'Authority presieduta da Andrea Camanzi da parte di passeggeri e di un comitato di pendolari circa la violazione del diritto degli abbonati a ricevere dall'azienda un indennizzo adeguato, a fronte di ripetuti ritardi o soppressioni del servizio. Secondo l'Autorità per i Trasporti "così come espressamente indicato nel regolamento la tutela del diritto all’indennizzo è diretta anche a garantire l’interesse generale all’efficienza del servizio, mediante un più forte stimolo per il mercato del trasporto ferroviario di passeggeri, a vantaggio dei viaggiatori".

In particolare sono tre i casi di disservizio analizzati dall'Autorità, e riguardano tratte in Abruzzo, Emilia-Romagna e Molise, per le quali sussistono obblighi di servizio pubblico. Al di là della cifra della sanzione, è rilevante ciò che potrebbe accadere in futuro: da questo caso nei prossimi mesi potrebbero nascere una serie di interventi sanzionatori nei confronti di Ferrovie dello stato. Come riporta Repubblica, potrebbe essere irrogata una sanzione da quattromila euro "per la violazione accertata con riferimento ad una segnalazione del 12 marzo 2015, per disagi sulla linea Cassino-Avezzano. Cinquemila euro per la violazione accertata con riferimento ad un reclamo del 7 agosto 2015 sul percorso ferroviario Imola-Bologna e altri quattromila euro in seguito ad un reclamo del 10 novembre 2015 relativo alla tratta Isernia-Campobasso".

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