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Tre fantini del Palio di Siena a processo per maltrattamento di animali

I fantini rinviati a giudizio sono Luigi Bruschelli (detto Trecciolino e più volte vincitore del Palio), Enrico Bruschelli e Sebastiano Murtas.
A cura di Davide Falcioni
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Tre fantini che hanno in passato partecipato al Palio di Siena e un veterinario viterbese sono stati rinviati a giudizio per maltrattamento di animali, falso ideologico e violazione dei sigilli a vario titolo in concorso. A stabilirlo ieri è stato il gup del tribunale di Siena Roberta Malavasi che ha accolto le richieste avanzate dalla procura di Siena: per i magistrati che hanno condotto le indagini i quattro imputati avrebbero sostituito i microchip ad alcuni cavalli per ‘camuffarli' da mezzosangue allo scopo di eludere il regolamento sull'iscrizione degli animali all'albo del Comune di Siena che dà accesso al Palio. L'accusa riguarda anche la somministrazione ad alcuni animali di un mix di medicinali, in prevalenza antinfiammatori e antidolorifici, per mantenere il loro sangue al di sotto della soglia di rilevanza. I fatti contestati si riferiscono al 2015: i cavalli sarebbero stati maltrattati durante fasi di addestramento in vista del Palio di Siena a cui peraltro questi esemplari non hanno mai partecipato.

Sono Luigi Bruschelli (detto Trecciolino e più volte vincitore a piazza del Campo), Enrico Bruschelli e Sebastiano Murtas i fantini rinviati a giudizio. Il gup Malavasi ha respinto alcune eccezioni preliminari sulle intercettazioni e sulle perizie presentate dai legali degli indagati. La prima udienza si svolgerà il 23 novembre. La Lav (Lega Antivivisezione) si è costituita parte civile. "Le ipotesi di reato di cui sono accusati gli imputati sono gravi e gettano fosche ombre sull'uso dei cavalli in gare ippiche, che il processo potrà accertare – afferma la Lav in una nota – Questo processo potrà dimostrare che i cavalli non sono macchine da corsa, ma esseri viventi incompatibili con la vita ed attività di un palio. In attesa che il processo accerti ogni eventuale profilo di colpevolezza, riteniamo che per la città di Siena, sede del Palio più noto d'Italia, sarebbe deprecabile non fermare la gara del 15 agosto, in attesa di fare piena luce in questa vicenda giudiziaria che ha come vittime i cavalli".

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