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Trapani, ucciso perché molestava la colf: prima di morire aveva simulato un incidente

Domenico Barbera, 66 anni, è stato ucciso a coltellate ma in ospedale – dove poi è morto – aveva detto di aver avuto un incidente forse per paura di perdere la reputazione. Ma in realtà a colpirlo sarebbe stato il fratello di una donna che aveva molestato.
A cura di S. P.
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Il presunto assassino.
Il presunto assassino.

I carabinieri hanno fermato il presunto assassino di Domenico Barbera, 66enne morto nei giorni scorsi in ospedale a Trapani. Si tratta di Francesco Angelo, un giovane di 23 anni. Secondo gli inquirenti, il giovane avrebbe ucciso Barbera perché l’uomo aveva tentato di molestare la sorella, una donna che svolgeva attività di domestica nella sua casa. Barbera, arrivato in ospedale, aveva in realtà detto di essere rimasto vittima di un incidente stradale, ma le ferite che portava addosso erano inequivocabili. Era stato colpito a coltellate al torace e alla schiena. Gli inquirenti ritengono che l'uomo abbia fornito una versione diversa dei fatti nascondendo l'aggressione per evitare che venisse fuori la vicenda della colf e perdere la reputazione.

Secondo quanto emerso, il presunto aggressore aveva incontrato la vittima il 18 agosto nel quartiere Milo-Fontanelle Sud, noto a Trapani come il Bronx. Durante il diverbio Angelo avrebbe ferito l’uomo davanti a una trentina di persone del quartiere, nessuna delle quali però ha denunciato l'accaduto. “Si tratta – così il Procuratore della Repubblica Ambrogio Cartosio – di una storia maturata in un contesto di emarginazione nei confronti del quale altre istituzioni oltre alla magistratura farebbero bene a muoversi. Quando accadono fatti simili nessuno deve vergognarsi, l'appello è  quello di rivolgersi alla Procura della Repubblica senza farsi giustizia da soli”.

I carabinieri hanno stretto il cerchio intorno ad Angelo in poco tempo e alla fine il ragazzo si è presentato con il suo avvocato ai militari. “In tempi rapidissimi – così il comandante provinciale dei carabinieri – abbiamo fermato il presunto omicida. Le indagini non sono concluse. Si indaga infatti sull'ipotesi di concorso. La difficoltà è stata quella nell'individuare i testimoni oculari che finora sono emersi in maniera contenuta, nonostante abbiano assistito all'accoltellamento circa una trentina di persone”.

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