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Trapani: mamma cede la figlia neonata a una coppia che non può avere figli, tutti arrestati

Dopo il parto la mamma aveva dichiarato falsamente di aver avuto la piccola con l’uomo della coppia in una relazione extraconiugale. La bimba poi era stata affidata ai due coniugi.
A cura di Antonio Palma
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A pochi giorni dal parto avrebbe ceduto la figlia neonata a una coppia che non può avere figli dichiarando falsamente di averla avuta con l'uomo della coppia in una relazione extraconiugale. Per questo una donna siciliana di 38 anni, già madre di altri quattro bambini, è stata arrestata mercoledì insieme ai due coniugi dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Trapani in esecuzione di un ordine di custodia cautelare ai domiciliai emesso dal gip su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Secondo la ricostruzione dell'accusa, i coniugi e la donna, tutti residenti a Marsala, si sarebbero messi d'accordo per dichiarare il falso all’ufficiale di stato civile del Comune e consegnare così la piccola nelle mani della coppia. Dopo l’uscita dall’ospedale, infatti, la madre naturale si è presentata negli uffici comunali con il 34enne asserendo che era il padre della bimba. Infine la piccola è stata consegnata all'uomo e alla moglie 28enne che avrebbe fatto finto di accettarla in casa nonostante fosse il frutto della scappatella del coniuge.

A far scattare l'allarme, però, è stata la segnalazione di un assistente sociale del Comune di Marsala con cui la coppia aveva avviato le pratiche per l’adozione di un bambino. Dopo che i due avevano abbandonato la procedura, infatti, l’assistente sociale era andata a far visita all’abitazione della coppia e ha scoperto l’improvvisa comparsa della neonata, decidendo così di segnalare la circostanza ai carabinieri.

La Procura e i militari quindi hanno avviato le indagini ascoltando le testimonianze sia del personale medico che degli assistenti sociali che seguivano la coppia. Infine l'esame del Dna del Ris di Messina, che ha fatto emergere la realtà.  I tre, tutti incensurati, sono finiti così ai domiciliari e con braccialetto elettronico con l'accusa di alterazione di stato e falsa attestazione di paternità.

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