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Toti: “Se Forza Italia prende il 20% dei voti è un successo”

Intervista del consigliere politico dell’Ex Cavaliere: “I servizi sociali li farà con piacere”. E sullo stato di salute del suo partito, dopo i casi Bondi e Bonaiuti: “Non è un’emorragia”.
A cura di B. C.
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Ad un mese esatto dalle elezioni, il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, prova a gettare acqua sul fuoco in merito alle voci sullo stato di salute cagionevole del suo partito. "Nessuna emorragia, Bonaiuti ha fatto una scelta sbagliata politicamente e ingenerosa umanamente. E' un problema suo. E Bondi non si muoverà di un centimetro, ci metto la mano sul fuoco", dice in un'intervista all'emittente ‘Radio Capital'. Il riferimento è ai due ormai ex ‘adoranti' del leader di Forza Italia. Bondi era entrato nel partito negli anni ’90 e ha ricoperto l'incarico di coordinatore nazionale dal 2005 al 2008, poi fino al 2011 è stato ministro dei Beni e delle Attività Culturali. Poi con lo scioglimento del PdL: "Forza Italia ha fallito, sosteniamo Renzi", sono state le sue parole in una lettera inviata a La Stampa.  Paolo Bonaiuti, ex giornalista de Il Messaggero è stato lo storico portavoce di Silvio Berlusconi fin dalla sua entrata in politica. Ora è entrato nelle file del Ncd. "Detto questo – aggiunge Toti – credo che la riflessione di Bondi sia stata inopportuna nei tempi, con i militanti in giro a far campagna elettorale, c'è chi spende tempo e soldi per il partito e poi sente un dirigente che fa riflessioni in senso contrario. Non e' stato il momento migliore".

Toti parla anche del leader del partito. "Io l'ho visto ieri, poco prima che andasse a firmare – dice in riferimento all'incontro di Silvio Berlusconi con la direttrice dell’Uepe per fissare le regole per l’attività di volontariato che l‘ex Cavaliere dovrà svolgere presso un centro anziani – e non mi sembrava di umore nero. Certo, è sempre una persona condannata pur essendo innocente, e io ritengo che lo sia, come molti milioni di altri. Noi eravamo preoccupati che i moderati italiani non potessero avere in campagna elettorale il loro leader ma così non sarà e quindi siamo soddisfatti. Auspicavamo che fosse in lista alle europee e il fatto che non ci sia è certamente una delusione. Il nome nel simbolo è un surrogato alla sua assenza. Su Bondi metterei la mano sul fuoco, non credo che si allontanerà, la sua è solo una riflessione intellettuale senza nessuna conseguenza politica. L'Europa così com'è ora è un'ingessatura, abbiamo il dovere di rinegoziare alcune cose".

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